“Siena dovrà essere protagonista del rilancio della Toscana e i suoi singoli territori possono avere un avere un ruolo chiave”, parole del segretario regionale del Partito Democratico Simona Bonafè, ospite d’onore alla presentazione dei candidati regionali dem senesi. Anche Bonafè non si è detta spaventata dall’ultimo sondaggio di Winpoll dove Ceccardi e Giani hanno una distanza, in termini elettorali, di mezzo punto percentuale, “non bisogna dare niente per scontato,tutte le regioni sono contendibili e questa battaglia va presa molto seriamente, ma ci sono altri sondaggi che danno numeri diversi”, sottolinea. Bonafè ha poi spiegato che in Toscana la scelta sarà tra due modelli, “quello della sinistra che va rafforzato, e quello dei nostri avversari che volta le spalle ai valori fondati antifascismo e che chiude la Toscana rispetto ad opportunità esterne per noi fondamentali”, e ancora su Salvini e la Lega, “dobbiamo difendere il nostro sistema sanitario, che ha retto contro l’emergenza coronavirus, da chi vuole importare la sanità lombarda“.
Ad accogliere il segretario regionale del Pd c’erano i vertici locali, tra questi quello che ha preso la parola è stato Andrea Valenti, segretario provinciale. “Ora è fondamentale che a Siena tocchi un assessorato, la provincia può ambire a ruoli di governo“, questa la sua richiesta. Anche Valenti poi ha sferzato attacchi contro il centrodestra e la Ceccardi, “che non sapevano nemmeno dell’esistenza di Toscana Life Sciences, che non conoscono il territorio e le potenzialità”.
Spazio poi ai 6 candidati. Il capolista Simone Bezzini ha aperto la presentazione presentando i temi fondamentali per il Pd senese in Regione, “bisogna rinnovare il patto tra Siena e la Toscana – ha detto-. Chiediamo un investimento di altri 200 milioni di euro per modernizzare l’Aou senese; maggiore sostengo a Tls e al distretto delle scienze della vita; nelle infrastrutture bisogna raddoppiare la linea ferroviaria Siena-Firenze e poi bisogna ammodernare i servizi nelle aeree interne della provincia”. Dopo Bezzini è stato il turno di Anna Paris. “La sanità territoriale è importantissima, non dimentichiamoci dei presidi come Nottola e Campostaggia e delle case della salute”, ha aggiunto e sull’università di Siena ha inoltre sostenuto che “l’attrazione di tanti studenti è un grande patrimonio e che le matricole, una volta formate, devono fermarsi qui”.
L’argomento della semplificazione è stato affrontato da Giovani Mezzedimi, “bisogna riformare la legge 65, che oggi presenta problemi tangibili perché è troppo complessa e rischia essere ingessante”, poi rivolgendosi agi altri candidati ha ricordato che ” i senesi vivono di cultura ma che per questa fanno ancora troppo poco. Il Santa Maria della Scala è per 20mila metri quadrati ancora in un progetto di ruderizazzione insostenibile, se vogliamo fare rete con Perugia e Firenze bisogna modernizzare e riempire d’arte i nostri musei”. Elena Rosignoli ha toccato i temi del lavoro e delle politiche sociali: “sono in ballo tantissimi posti, le aziende hanno ridotto il fatturato e ripartire non è semplice. La Regione ha programmi, risorse e progetti per aiutare il mondo produttivo e tornare a essere un volano dell’economia. Nel sociale si è creato un disagio da non sottovalutare, bisogna aiutare tutti e non lasciare indietro nessuno”.
Breve il messaggio di Stefano Betti che, essendo un esercente, ha ricordato che “anche il settore del commercio non deve essere abbandonato, sopratutto dopo un grande periodo di sofferenza”. Infine Elena Salviucci che ha ribadito l’importanza della aree interne della provincia, “Amiata e Valdorcia hanno bisogno di una visione di cambiamento radicale. Lo spopolamento può essere invertito, lavorando per esempio nell’agricoltura, investendo nel turismo enogastronomico che può può valorizzare il territorio e la sua cultura. Non possiamo perdere queste aree e la loro bellezza”.
Marco Crimi