Alessandro Tomasi guarda al futuro e apre alla possibilità di lasciare la guida del comune di Pistoia per approdare in consiglio regionale. “Ne parleremo, sì. Questa è la mia intenzione. Adesso ne discuteremo con tutta la coalizione, con tutti gli alleati e con tutti gli eletti”, ha detto il candidato del centrodestra alle elezioni regionali della Toscana, confermando l’ipotesi di dimissioni da sindaco.
“Il mio mandato finisce nel 2027, quando si voterà per il Parlamento – ha ricordato Tomasi –. Sono il primo sindaco di Fratelli d’Italia che, dal 4%, ha vinto una città. Quale sarebbe stata la scelta più logica? Restare a fare il sindaco e poi candidarmi in Parlamento. Ma questo atteggiamento non mi è mai piaciuto. Se la mia coalizione ha ritenuto che fossi il migliore per tentare la sfida più difficile, io ci ho messo la faccia, perché le mie idee e la mia storia politica valgono molto di più del mio sedere”.
Nonostante la sconfitta, Tomasi annuncia che porterà in Regione i temi centrali della campagna elettorale: “Vogliamo riportare le battaglie che abbiamo portato in campagna elettorale sui tavoli della Regione. Non ci arrendiamo finché questi temi non entreranno nell’agenda politica”.
Tra le priorità indicate: “La fuga dei nostri ragazzi all’estero o fuori regione, la sanità con le sue lacune e i problemi strutturali, la necessità di rovesciare un paradigma non più adeguato all’invecchiamento della popolazione, e lo sviluppo economico, perché la Toscana non perda industria, manifattura, lavoro e opportunità per i giovani”.
Tomasi rivendica il lavoro fatto: “Abbiamo dato il massimo, io sono soddisfatto della campagna elettorale: dal primo all’ultimo candidato, dal primo all’ultimo militante, dai partiti. Sapevamo che era una sfida difficilissima, ma ci abbiamo messo il cuore. Abbiamo generato entusiasmo e ci sono tanti punti da cui ripartire. Io non mi arrendo: nella vita ho vinto e ho perso, ma ora siamo dentro e inizia un’altra partita. Dalle sconfitte si costruiscono le vittorie”.
Sul rapporto con il presidente riconfermato Eugenio Giani, Tomasi mostra disponibilità ma anche fermezza: “Siamo pronti a discutere. Il presidente Giani ha il mio numero di telefono. Se il primo atto è il reddito di cittadinanza, fermo la guerra”.
A Siena, il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Manganelli sottolinea come il risultato fosse “prevedibile, perché questa è una terra difficile. Onore a Giani, che ha vinto con un margine notevole. Nessuna delusione: Alessandro Tomasi va ringraziato per l’impegno, la determinazione e la disponibilità. Ci riproveremo la prossima volta, ma abbiamo comunque fatto sentire la nostra voce. Mancano ancora alcune sezioni da scrutinare, ma un quadro generale possiamo tracciarlo. Innanzitutto, un commento sui numeri della provincia e, soprattutto, del Comune di Siena, e un pensiero anche su Enrico Tucci, che ha ottenuto un numero molto alto di preferenze e potrebbe entrare in Consiglio regionale”.
Il capolista Enrico Tucci aggiunge: “Nelle sezioni a noi favorevoli siamo andati bene, in quelle più contese il Pd ha fatto meglio. Era nel conto, avrei preferito invertire la tendenza. Credo che chi ha governato finora debba rendersi conto che la sanità rischia di implodere: servirà una revisione seria e profonda della spesa. Poi ci sono le infrastrutture: strade, ferrovie e l’aeroporto di Siena. Sono battaglie che porteremo avanti in Regione e nelle prossime sfide elettorali”.