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Regione e Medicina Generale insieme per potenziamento territorio. Giani: “Gioco di squadra proficuo”

Più medici di famiglia nelle case di comunità, la diagnostica di base negli studi e nelle case di comunità, sviluppo della telemedicina sia nel rapporto fra medico e paziente, sia in quello fra medico e specialisti.

Questo in sostanza ciò che prevede l’atto di programmazione che dà il via libera al nuovo accordo sindacale tra Regione Toscana e medici di medicina generale. Le linee direttrici del patto sono state presentate oggi in una conferenza stampa.

La Regione emanerà a breve la delibera sull’atto di programmazione ed inizierà a trattare il nuovo Air. “Saranno così definiti gli indirizzi sulla costituzione delle equipe territoriali, sull’utilizzo della telemedicina, sul potenziamento dell’assistenza domiciliare e sulla garanzia della presenza anche nelle aree interne, per i medici a ciclo di scelta”, fanno sapere da Firenze in un comunicato.

Da marzo inizieranno i lavori per definire l’accordo e dureranno fino ad aprile.

“Oggi è una giornata importante- ha detto il presidente Giani- , un passo ulteriore per sviluppare  e creare un clima di armonia e collaborazione, perché nella sanità toscana è importante lavorare facendo un gioco di squadra. E l’accordo al quale vogliamo giungere va in questa direzione, con la persona che deve essere sempre di più al  centro del sistema sanitario. I medici di medicina generale – ha aggiunto Giani- svolgono un ruolo fondamentale  e  sarà importantissimo anche nella  questione delle nuove infrastrutture che avremo con il Pnrr. Basta pensare alle case di comunità. In Toscana ci saranno 77 interventi. Alcuni saranno di ristrutturazione delle  case della salute che diventeranno case di comunità, ma altri saranno nuovi interventi. In questo caso avere la capacità di rendere più collettivo l’impegno dei medici di base che avranno lì l’ambulatorio, una prima diagnostica, la possibilità di intersecare la loro attività con medici specialisti;  sarà un fatto molto significativo. Quindi presenza più ampia dei medici di famiglia nelle case di comunità, presenza della diagnostica di base all’interno degli studi e delle case di comunità e sviluppo della tele medicina sia nella forma delle tele visita lato medico paziente che nella forma del tele consulto lato medico verso gli specialisti. Sono questi gli elementi portanti per valorizzare la nostra sanità nei territori. L’obiettivo- ha concluso Giani- è quello di corrispondere in maniera sempre più efficiente e concreta ai bisogni dei cittadini. Ecco perché nelle case di comunità metteremo insieme i medici di medicina generale, per arrivare a non fare sentire nessuno senza l’assistenza e la cura che merita”.

 

marco crimi

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