Dall’abolizione del superticket sugli esami di laboratorio a partire dal 2 marzo alla intensificazione degli sforzi per abbattere le liste d’attesa, passando per l’aggiornamento del protocollo sulla trasparenza per gli appalti relativi all’edilizia sanitaria. È un mosaico complesso quello che la Regione Toscana e i sindacati cercano di mettere insieme col protocollo di intesa sulla programmazione sanitaria. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, insieme a Cgil, Cisl, Uil vara una piattaforma di impegni comuni da realizzare nei prossimi mesi. Il punto di partenza è l’equità. In questo senso viene smantellato il ticket di compartecipazione, giocando d’anticipo anche rispetto all’abolizione decisa dal governo e che scatterà dal mese di settembre.
Un’attenzione peculiare viene rivolta poi ai lavoratori: la promessa della Regione è duplice, coprire in maniera totale il turnover con nuove assunzioni a tempo indeterminato e individuare in ciascun ospedale con più di 500 addetti un responsabile per la sicurezza. Altro tema cruciale è quello delle liste d’attesa e delle cure intermedie. I sindacati e la Regione riconoscono i progressi fin qua raggiunti per ridurre i tempi delle prestazioni, ma promettono un confronto costante reso più concreto dall’ingresso nell’osservatorio sulle liste di attesa di un rappresentante per ciascun sigla sindacale. Mentre sul versante delle cure intermedie la promessa è di completare il riassetto entro il 30 giugno 2021 e di raggiungere l’obiettivo di 116 case della salute entro il 31 dicembre dell’anno prossimo. Attualmente sono 72 e presto se ne aggiungeranno altre 4 fra Firenze, Gambassi, Siena, San Giovanni Valdarno (Arezzo).
“La Regione Toscana- spiega il governatore Rossi- esce da questi anni complessivamente bene, nonostante abbia subito anch’essa un periodo difficile. Ci confermiamo fra le regioni che erogano la migliore sanità. I nostri ospedali sui servizi sono sempre primi”. Tuttavia ci sono degli ambiti nei quali la sanità toscana è chiamata a uno sforzo ulteriore, come il rafforzamento dei presidi nelle aree interne: “Investire sul territorio- spiega Rossi- è un passaggio decisivo. E questo significa anche fare sanità di iniziativa, rivolgersi cioè direttamente ai pazienti affetti da patologie croniche”. Altrettanto dirimente per il presidente della Regione è il capitolo degli investimenti: in Toscana verranno dispiegati 1,5 miliardi. “Questo protocollo- tira le somme il governatore- per un verso chiude un lavoro e simultaneamente produce un documento che può servire da base per la discussione in campagna elettorale. Viene posta in maniera esplicita, ad esempio, la questione delle liste d’attesa sulle quali non siamo di certo perfetti, ma abbiamo conseguito qualche risultato importante con l’impegno nostro e soprattutto del personale”. (DIRE)