Riempie la sala e tiene alta l’attenzione come solo i migliori influencer sanno fare: un mattatore del palco, la scuola politica cucita addosso come un abito sartoriale, su misura, perfetto; Matteo Renzi è uno che sa farsi notare e lo sappiamo.
Così come sappiamo che è uno con il 3% e tiene in pugno l’intera classe politica, arriva sempre dove vuole. Chapeau.
All’hotel Continental per presentare il suo nuovo libro “Palla al centro – La politica al tempo delle influencer” in questa domenica mattina piovosa, Matteo Renzi punta il dito contro la Ferragni così come contro la Meloni e Tomaso Montanari ma il suo modo spigliato e tutto toscano di attirare interesse, lo rende un influencer ante litteram anche quando nega ai giornalisti di esserlo.
“La verità è che Tomaso Montanari è un influencer di sinistra. Esattamente come la Meloni lo è di destra. Sono due facce della stessa medaglia”. ha detto Renzi.
Poi si rivolge direttamente al Rettore: “Dai Tomaso tira fuori un briciolo di coraggio se ce l’hai. Candidati e vediamo quanti vali . Voi lo conoscete da poco ma chi, come me, lo conosce dai tempi del liceo – e ricordo che Montanari veniva alla Leopolda – sa che non ha mai avuto l’ardore di fare una battaglia. E non la farà nemmeno stavolta perché se dovesse farla come sindaco perderebbe e dovrebbe lasciare il suo ateneo”.
“Renzi che tipo di influencer è? Non lo sono, sono uno che fa politica, nel bene o nel male”, prosegue. “Mentre altri parlano di trattori noi abbiamo abbassato le tasse. Mentre altri parlano di questioni legate alla cultura, io, quando ho fatto il sindaco, ho raddoppiato i metri quadri delle biblioteche pubbliche nella mia città. Abbiamo fatto tutto ciò che è servito per dare lavoro, quando eravamo al Governo”, ha continuato.
“L’obiettivo di oggi è di mettere la palla al centro e candidarsi alle Europee. Se alle Europee andrà bene cambieremo anche l’Europa”, ha concluso citando il suo libro.
Katiuscia Vaselli