L’aula Magna storica dell’Università di Siena è stata restaurata, grazie all’intervento promosso dal Rotary Club Siena est, e i mobili ottocenteschi disegnati dall’architetto Agostino Fantastici hanno ritrovato il loro elegante aspetto originario. Il restauro sarà presentato venerdì 15 giugno alle 18 dal presidente del Rotary Club Siena est Massimo Mazzini, dal rettore dell’Ateneo Angelo Riccaboni e dallo storico dell’arte Gianni Mazzoni. Nell’occasione sarà presentata anche una pubblicazione sull’aula Magna e sul restauro, curata da Martina Dei e intitolata “La Residenza dei Professori di Agostino Fantastici” edita da Betti editore.
L’aula Magna al primo piano del palazzo del Rettorato, definita storica per distinguerla da quella molto più grande inaugurata nel 1939 al secondo piano, fu costruita nel 1826 nell’antico refettorio del monastero di San Vigilio. Il provveditore, carica equivalente all’odierno rettore, Daniello Berlinghieri, incaricò della progettazione l’architetto senese Agostino Fantastici, il quale disegnò un’imponente “residenza” lignea costituita da un postergale di nove elementi e da un banco decorato con una serie di colonnette e due leoni intagliati.
Pochi anni dopo la realizzazione, il mobile, definito anche “banco degli esami”, fu modificato dalle stesse maestranze che lo avevano costruito e in quest’occasione il fondo, dotato di un nuovo zoccolo ligneo, fu separato dal banco che posava su due gradini dipinti a imitazione del marmo giallo di Siena.
Al 1826 risalgono anche gli stucchi che decorano le pareti, modellati dal luganese Pietro Rossi con motivi tratti dalla simbologia massonica come squadra, compasso e la cosiddetta “piramide luminosa”. Anche la collocazione del banco, rivolto verso oriente, punto cardinale che dà nome alla principale loggia massonica italiana, conferma che l’aula era una sorta di loggia massonica.
Trascurata per decenni e spesso usata in modo inappropriato, l’aula, e in particolare il mobile disegnato da Fantastici, era giunto ai nostri giorni in condizioni compromesse.
Il restauro, eseguito da Gloria Muzzi e Giovanni Franchi e dal decoratore Giovanni Salto, ha restituito al banco l’aspetto che aveva in passato, quando veniva usato per gli esami di laurea.