Non accenna a placarsi la polemica nata in seguito alla scelta dell’amministrazione comunale di uscire dalla rete Re.a.dy, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. La prima a rilasciare una dichiarazione è stata l’assessore alle pari opportunità del comune di Siena, Sara Pugliese.”L’uscita dalla rete Ready non attenua né limita l’impegno della giunta De Mossi per i diritti di ognuno di vivere la propria vita nel modo in cui crede, senza subire alcuna emarginazione – spiega – Uscire da una rete o associazione non significa negare diritti, non avendo nessuno l’esclusiva di rappresentare istanze che sono comunque ampiamente nell’attenzione di questa amministrazione, che proseguirà nelle iniziative contro l’omofobia e il bullismo. […]Chi ha letto l’uscita dalla rete Ready come un atto discriminatorio si tranquillizzi. Il civismo della Giunta De Mossi è garanzia del bene comune e non di atti ideologici che albergano altrove. Talvolta proprio dove oggi si sono levate le proteste più forti”.
Dai banchi della maggioranza parlamentare si alza anche la voce del consigliere comunale di Sena Civitas, Pietro Staderini per sostenere le istanze dell’assessore Sara Pugliese:” Di fronte alle scomposte reazioni del PD e delle componenti fortemente ideologizzate e intolleranti del mondo LGBT, la reazione pacata e chiara dell’assessore alle Pari Opportunità Sara Pugliese appare inattaccabile e condivisibile.Non esistono discriminazioni di serie A e discriminazioni di serie B e la stella polare, come giustamente indicato nella delibera della Giunta Comunale, è l’articolo 3 della nostra Costituzione – scrive Staderini-.Del resto, se è vero, come dice la Giunta, che già da un anno non venivano svolte attività da parte del Comune in seno alla Rete Ready, la reazione di oggi dei citati soggetti appare comunque poco credibile e di conseguenza strumentale”.
Dopo le affermazioni dell’amministrazione e della maggioranza in consiglio comunale è immediatamente arrivati il contrattacco dell’Arcigay Siena e della presidente Greta Sartarelli e dell’assessore ai diritti del comune di Torino e responsabile della segreteria nazionale della rete “Ready“ Marco Giusta. “Apprendo con tristezza che l’amministrazione comunale attualmente al governo di Siena ha deliberato il recesso dalla rete Ready, la rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni arcobaleno. Pur nel rispetto della decisione assunta dall’attuale giunta -afferma Giusta-, ritengo che le motivazioni espresse nel testo del provvedimento adottato risultino pretestuose e incoerenti con gli impegni che la Costituzione e le leggi internazionali sanciscono per le pubbliche amministrazioni. Uscire dalla Ready per ampliare l’impegno su tutte le forme di discriminazione è una motivazione incoerente per il recesso e segnala una mancata comprensione della connessione delle discriminazioni LGBT con tutte le altre forme di discriminazione”.
“Il Comune ha dichiarato che si occuperà dei nostri diritti attraverso altre azioni e altri interlocutori – così inizia il comunicato della presidente Ssartarelli-, mostrando di non volersi più confrontare con chi queste istanze le rappresenta sul territorio, da più di 10 anni. Se è vero che il Movimento Pansessuale – Arcigay Siena non è – e nemmeno pretende di essere – l’unico detentore di un patrimonio di lotte per i diritti delle persone LGBT+, è certamente il più credibile[…+. Ci si dichiara estranei ad atti ideologici, ma per pura scelta ideologica si esce dalla Rete Ready e non si liquida il lavoro svolto grazie alla precederete amministrazione e attarverso l’assessora Tiziana Tarquini. Per giustificare una scelta scellerata e miope, si rappresenta la Rete Ready come un luogo politico ideologizzato, quando chi ne conosce le attività sa bene che è uno strumento concreto nelle mani degli amministratori che fanno gli interessi di tutti i cittadini”.