In questo primo scorcio dell’anno i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Siena, nell’ambito della costante azione di contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo, hanno eseguito una serie di azioni ispettive nei confronti di numerosi esercizi commerciali senesi che svolgono attività di “money transfer” ovvero che prestano servizi di rimessa di denaro.
Gli investigatori delle Fiamme Gialle, nell’ambito degli interventi effettuati, hanno messo sotto la “lente d’ingrandimento” le prime 20 transazioni poste in essere dagli avventori individuati all’interno dei vari centri di rimessa. Ulteriori 100 transazioni finanziarie sono/saranno nel breve periodo monitorate con la finalità preventiva di intercettare possibili canali di finanziamento al terrorismo ovvero di alimentazione di circuiti illegali nella loro accezione più ampia.
Come noto, infatti, i “money transfer” sempre più frequentemente sono utilizzati per condotte di ripulitura di proventi criminali: grazie all’uso di denaro contante e delle modalità di distribuzione del servizio, che si realizza attraverso il massiccio ricorso ad una capillare rete di punti vendita diffusa su tutto il territorio nazionale, è ormai indubbio che essi rappresentino canali finanziari privilegiati per sovvenzionare anche il terrorismo internazionale. I controlli eseguiti dal Corpo mirano ad individuare ed interrompere le rotte finanziarie potenzialmente pericolose. L’esperienza operativa maturata consente un efficace controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali indispensabile per intercettare possibili operazioni di finanziamento di reti del malaffare.
Le Fiamme Gialle continuano, anche sul fronte dell’antiriciclaggio, a monitorare i flussi finanziari potenzialmente pericolosi allo scopo di intercettare i capitali illeciti che inquinano il mercato e la concorrenza, colpendo le organizzazioni criminali nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, permettendo così di restituire alla collettività i beni illecitamente accumulati.