I primi 16 giorni del nuovo piano di raccolta rifiuti nel centro storico di Siena sono stati segnati da lamentele e critiche. E dai sacchetti della spazzatura che rimangono sulle vie, davanti alle porte della case, ai negozi e ai vari locali.
Che la città debba adattarsi alle nuove regole (qui le potete trovare) è evidente. Dalla divisione in tre zone di raccolta, ai giorni specifici per conferire, fino all’orario di conferimento per esporre i rifiuti: permangono alcune criticità .
Sul tema è intervenuto il gruppo Per Siena che ha presentato un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale. Nell’atto vengono rilevate “alcune problematiche legate in parte ad un ritiro poco efficace e coerente con i quantitativi di scarto che viene prodotto nelle singole abitazioni” con la nuova riorganizzazione della raccolta. i consiglieri di Per Siena hanno reso noto di non comprendere il perché della motivazione “per cui viene ritirata due volte alla settimana lo scarto indifferenziato quando in altri comuni della nostra provincia e di quelle limitrofe si provvede una volta soltanto”.
Ecco quindi l’oggetto dell’interrogazione all’assessore all’ambiente Silvia Buzzichelli: “Chiediamo le motivazioni per le quali la raccolta dell’indifferenziato porta a porta nel Centro storico viene eseguita due volte alla settimana”, ed ancora “Chiediamo inoltre le cause per cui nel centro storico si trovano i sacchetti dell’immondizia a qualsiasi ora del giorno e se sono in previsione verifiche più mirate e costanti piuttosto che attendere che i social denuncino tali abbandoni scorretti”. Ancora Per Siena: “Chiediamo se è stato fatto un piano per la raccolta dei rifiuti prodotti delle attività ristorative del centro storico almeno nel periodo di maggior flusso turistico”.
Ma intanto dall’amministrazione comunale arriva solo la bordata dell’assessore Paolo Benini che punta il dito direttamente contro Sei Toscana. “O raccoglie i rifiuti o raccoglie sé stessa e prova a fare un piano raccolta idoneo. La storia del cittadino indisciplinato non esiste mentre esiste Sei Toscana che crea un prodotto che costa tanto e che nessuno vuole comprare”.