In questo stato di cose, Becchetti chiede la revisione della Pubblica Amministrazione sia maggiormente orientata a raggiungere benefici tangibili, piuttosto che a lanciare messaggi effimeri: “numerosi sono i livelli su cui crediamo si possa intervenire per rendere più efficiente la cosa pubblica: l’accorpamento di piccole comunità, l’abbattimento delle duplicazioni di funzioni che ancora oggi si verificano in numerosi ambiti. Ma se è vero che la legge di riforma delle Province ‘minaccia’ di tagliare appena lo 0,5 % di spesa pubblica, lasciando inalterato il restante 99,5, ci sembra indispensabile un allargamento della prospettiva prima di metter mano a questi interventi; nell’interesse dei cittadini e delle imprese, le quali in questi anni al crescere della spesa pubblica hanno visto drammaticamente affiancare la crescita della pressione fiscale”.
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