Ha chiuso la sua riflessione citando Lucio Quinzio Cincinnato, colui che dopo aver svolto il ruolo di dittatore nella Roma repubblicana se ne tornò umilmente a lavorare nel suo orticello, ma l’assessore (ormai già ex) Massimo Sportelli, nella sua prima conferenza dopo avere ricevuto stamattina la notifica ufficiale di revoca delle deleghe dal sindaco Luigi De Mossi, si è comunque voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe. “Sono deluso e arrabbiato. Non potrò proseguire nel mio ruolo nonostante la lealtà e la dedizione e la trasparenza che ho sempre profuso- spiega -. Esco con la consapevolezza che i miei silenzi, sempre leali, troppo spesso sono stati riempiti da contenuti strumentali a conseguire scopi opachi e lontani dal territorio attuando pratiche evocative di fantasmi che non capisco, non condivido e comunque per ignoranza rifuggo“.
L’ormai ex-assessore ai lavori pubblici e protezione civile lascia la giunta comunale, l’addio finale è arrivato dopo un lungo dibattito che è durato almeno 20 giorni. Sportelli se ne è andato, a suo dire, senza portare alcun rancore anche se davanti ai giornalisti ci tiene a ribadire che non capisce i motivi della scelta del rimpasto , proprio la richiesta di una spiegazione è il motivo per cui è stata indetta la conferenza, e che mai si sarebbe immaginato di trovarsi contrapposto alla stessa amministrazione nata anche con il suo grande contributo in termini elettorali. ” Paradossalmente a fronte di attestati di stima – sottolinea- non mi sono state fornite alcune spiegazioni per me comprensibili sul motivo della revoca alle mie deleghe. Se il mio operato non è stato meritorio non ho problemi a tornare a lavorare alla professione da cui provengo[…]. Nella motivazione ci sono però contenute spiegazioni che io giudico opache e che non riesco a capire”. Sportelli ha poi successivamente ricordato ciò che di buono ha fatto il suo assessorato in 14 mesi. “Sono state rimosse situazioni di inerzia atavica, basti pensare a a tutte le messe a norma, ai lavori a Villa Patrizia e in viale Europa. Abbiamo affrontato imprevisti come il tetto scoperchiato alla scuola Saffi e il Ponte di Ravacciano. Abbiamo stipulato convenzioni con le associazioni di volontariato. Entro il 31 dicembre 2019 sono in programma oltre 12 milioni di investimenti per lavori pubblici. Nemmeno ai tempi del Monte dei Paschi. Spero che chi venga dopo di me sappia che io per questa città ho dato qualcosa”.
Per adesso Sportelli non ha intenzione di continuare la sua esperienza politica, la sua battaglia invece sarà combattuta contro chiunque abbia intenzione di mettere in discussione il suo profilo etico e civico, anche qui citando lo scrittore romano Vegezio: “Se vuoi la pace prepara la guerra”. Sportelli ha comunque lasciato un piccolo spiraglio per un possibile ritorno sulla scena locale in futuro. “Io ho cominciato questa esperienza per caso, all’inizio non sapevo dove andare a parare. Ne esco altrettanto per caso, questo forse è un unicum- afferma Sportelli-. Adesso sono stanco e disincantato e mi vorrei prendere una pausa. Nel futuro, se ci fosse un progetto civico che avesse bisogno, potrei dare una mano, Mi potrei fare nuovamente coinvolgere, vediamo in che spazi. Alla fine esco da questa esperienza umanamente arricchito soprattutto nei rapporti con i miei ingegneri, con il palazzo, con i dipendenti ed i dirigenti”.
Massimo Sportelli però, nella sua lunga riflessione ha voluto anche ricordare i tanti messaggi di vicinanza che gli sono arrivati in queste ore da tutte le forze politiche e non solo. Anche la Protezione civile, con cui lo stesso Sportelli ha recentemente siglato una convenzione, è intervenuta per sostenerlo in questo difficile. “Salutiamo Massimo Sportelli, ormai ex assessore alla Protezione Civile del comune di Siena,  riconoscendogli la bontà di quanto fatto”. A parlare è Ezio Sabatini, Coordinatore provinciale del volontariato di protezione civile. “La nascita del Tavolo tecnico delle Associazioni senesi – sottolinea Sabatini – è stato un risultato fondamentale per tutto il nostro movimento; arrivato dopo un anno intero di incontri a cui il coordinamento provinciale si è prestato come mediatore”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi