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Rinnovata la convenzione Comune-Società della Salute: costi in aumento. E palazzo pubblico chiede un ruolo nella governance

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Quel sì unanime espresso in aula sul rinnovo della convenzione tra il Comune e la Società della Salute, che andrà avanti fino allo scadere del 2029, rischia di essere bugiardo. E di non raccontare il dibattito acceso che c’è stato durante le discussione dell’atto.

Discussione che non ha riguardato l’aumento della quota che dovrà spendere palazzo pubblico, e che passa da 26,90 a 30,90 euro a cittadino, per mantenere i servizi.

A prendersi la scena infatti sono gli strascichi di una polemica nata settimane fa, quando era stata ipotizzata l’uscita di Siena dal Consorzio, con le successive smentite.

“Quello che contestiamo siamo presenti sia in Giunta che in Assemblea, ma è evidente che nella governance amministrativa il Comune di Siena è escluso”, lamenta l’assessore alle politiche sociali Micaela Papi.

A difendere l’operato dell’ente il Pd. “”La nostra posizione è che la Società della Salute rappresenti un valore – dice il consigliere Anna Ferretti-: è uno strumento fondamentale per garantire la piena integrazione tra servizi sociali, sanitari e territoriali. Sanità e sociale funzionano davvero solo quando sono inseriti in un contesto territoriale e in una rete integrata. Per questo riteniamo che questo modello debba essere mantenuto”.

Clima caldo anche durante la discussione sulla delibera che vara lo Statuto della Consulta giovanile comunale. Quest’organismo dovrà agire come strumento d’impulso all’amministrazione sul tema delle politiche giovanili, attraverso proposte progettuali e pareri non vincolati sugli atti.

Lo statuto definisce la struttura dell’Assemblea a cui possono accedere giovani di età compresa tra i sedici e i ventitré anni, residenti a Siena o inseriti nel tessuto scolastico, universitario, sportivo o associativo cittadino

Soddisfazione dalla maggioranza. “Sicuramente è un elemento in più per amplificare e aumentare la partecipazione. Ora c’è l’altra fase, bisogna cercare di far sì che non diventi una mera passerella”, chiosa il consigliere di Siena in tutti i sensi Leonardo Pucci.