“Condivisione del lavoro con gli altri sindaci e forte coesione nell’area tradizionale geotermica, valutando con cura insieme con la Regione Toscana il piano degli investimenti che verrà avanzato dal titolare delle concessioni geotermiche come previsto dal Decreto legge ‘Energia’. Il piano dovrà essere presentato entro il 30 giugno 2024 e, se risulterà abbastanza consistente e coerente con gli obiettivi stabiliti dalle istituzioni, aprirà la possibilità al rinnovo delle concessioni per 20 anni senza metterle in gara”.
Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli, commenta così il contenuto del Decreto Energia che il Consiglio dei Ministri ha approvato lunedì 27 novembre.
“Regione e Comuni – dice – devono camminare uniti nel percorso che porterà alla tanto auspicata proroga delle concessioni ad Enel Green Power. La coesione è l’arma vincente. A partire dalla prima tappa molto importante del 30 giugno 2024: viatico essenziale per istruire una trattativa economica sulle compensazioni ambientali che veda di nuovo i Comuni gli attori fondamentali in quanto futuri amministratori delle risorse economiche e volano dello sviluppo socio-economico dei territori”.
“Solo insieme potremmo assumere su di noi una sfida così grande come quella che il Decreto oggi ci pone – osserva Guarguaglini – Neppure noi, che siamo il Comune con maggiore produzione della Provincia di Siena, da soli potremmo avere la garanzia di risultati che tutelano il territorio e lo fanno crescere. La geotermia è una risorsa collettiva e come tale va gestita, indipendentemente dalle quote di produzione presenti sul territorio di ciascun ente”.
Oltre alla sfida che pone il Decreto Legge, c’è un altro aspetto che insieme i territori geotermici devono valutare. “Il rallentamento degli investimenti da parte di Enel e di tutto il comparto geotermico è un tema su cui occorre porre attenzione – aggiunge Guarguaglini – Un tema dovuto all’incertezza sulla proroga delle concessioni o alla prospettiva di una gara molto complessa da imbastire”.
In cinque anni le trentaquattro centrali in Toscana hanno avuto una perdita del 3,39%, pari a oltre 260.000 Mwh. Le cinque centrali di Radicondoli hanno perso il 3,81% della loro produzione. “Sono numeri importanti, considerato che la geotermia rispetto ai consumi regionali produce più del 70% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e il 34% del consumo elettrico della Toscana – è il ragionamento di Guarguaglini – Solo con un piano di investimenti massiccio e ben distribuito su tutti i territori produttivi, in particolare con l’implementazione dei pozzi geotermici, il revamping di quelli esistenti e la ristrutturazione funzionale ed estetica delle centrali, oltre ovviamente alla costruzione di nuove centrali dove necessario e possibile, a seguito di una espansione dell’utilizzo dei bacini geotermici, sarà possibile recuperare questo gap e incrementare la produzione nell’ottica di una transizione energetica che in Toscana non può che passare attraverso l’utilizzo della nostra risorsa endogena, in quanto rinnovabile e pulita”.
Fondamentale la tutela ambientale. “Reputo assolutamente prioritario un ulteriore salto di qualità sull’aspetto ambientale – aggiunge – confermando l’istituzione in tutte le centrali dei doppi filtri AMIS e la loro funzionalità antagonista per tutti i 365 giorni dell’anno. Enel dovrà anche concertare con i singoli Comuni una politica di ulteriore mitigazione e integrazione paesaggistica, creando percorsi didattici per studenti e turisti attratti dalle bellezze dei nostri territori, di cui la geotermia è parte integrante”.
L’attenzione all’ambiente a Radicondoli deve essere non solo altissima, ma specifica. “Siamo il secondo Comune produttore di energia elettrica insieme a Castelnuovo Val di Cecina – sottolinea il primo cittadino – Allo stesso tempo siamo l’unico Comune dell’entroterra toscano ad avere un vincolo paesaggistico sull’intero territorio. Il che testimonia l’altissimo valore del paesaggio e dei suoi insediamenti urbani e rurali, da preservare e valorizzare in ogni forma e circostanza”.