Lunedì ricomincia l’anno scolastico. Che riparte con tanti giovani studenti (il calo delle nascite non sembra da questo punto di vista aver portato a grandi cambiamenti rispetto al passato, anche per la presenza di molti figli di immigrati) ma comunque con alcune novità, come l’utilizzo nella didattica dell’intelligenza artificiale che quest’anno verrà sperimentata in quattro regioni: Calabria, Lazio, Lombardia e per l’appunto in Toscana all’interno di quindici classi medie e superiori. Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha affermato che “siamo pronti ad estendere il suo utilizzo se il progetto, come credo, andrà bene. Una cosa è l’utilizzo dei cellulari e altra cosa è l’intelligenza artificiale. Il cellulare crea dipendenza, distrae, non ha una efficacia didattica. Invece gli assistenti virtuali dell’Ia, tramite programmi sui pc e tablet, facilitano l’apprendimento per i giovani. Possono anche aiutare i docenti a personalizzare la didattica. In matematica l’Ia può suggerire esercizi e far fare del ripasso. Per un giovane che ha grandi potenzialità l’Ia potrà valorizzarle”. È della stessa opinione Luca Guerranti, preside di Caselli, Monna Agnese e Marconi, e presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi, che vede positivamente la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale: “Vedremo quali saranno i risultati della sperimentazione – sono le sue parole – ma possiamo comunque dire che è cambiato il metodo di apprendimento dei ragazzi di oggi rispetto a quando io e la mia generazione andavamo a scuola. C’è stata un’evoluzione e la tecnologia ormai è una grande fonte di apprendimento. Prima i professori aprivano il libro e facevano la loro lezione, oggi attraverso la tecnologia c’è la possibilità di avere tantissimi testi e documenti a disposizione. Con l’intelligenza artificiale si possono fare moltissime cose”.
Problemi e ritardi si sono registrati invece nell’assegnazione delle cattedre e dei posti per il personale tecnico amministrativo. Li segnala la Flc Cgil attraverso la sua segretaria provinciale Anna Cassanelli. Le procedure del ministero, sottolinea la sindacalista, sono partite troppo tardi causando problematiche e disagi. “Siamo arrivati all’assegnazione delle cattedre nell’ultima settimana prima dell’inizio delle lezioni – sono le parole della segretaria generale della Flc Cgil di Siena – e mi pare dunque evidente che arriviamo al 16 settembre con una situazione che non può essere definita o considerata ottimale. E anche sul fronte del personale tecnico amministrativo abbiamo assistito a una vera e propria beffa: la provincia di Siena era riuscita ad arrivare per prima in Toscana al momento delle nomine Ata. Ma quando ciò è avvenuto il ministero non aveva ancora dato l’autorizzazione a pubblicare le graduatorie nel sistema sul quale operano le segreterie scolastiche. Quindi pur avendo fatto tutto nei tempi giusti le scuole si sono ritrovate a poter fare le nomine soltanto adesso. Quel che è accaduto è veramente una beffa – dice ancora la segretaria generale della Flc Cgil di Siena. – Comincio a chiedermi se il ministro Giuseppe Valditara viva in un pianeta diverso dal nostro e nel quale la scuola non inizia a settembre. I ritardi registrati quest’anno sono veramente scandalosi e ingiustificati. Non c’è un motivo dietro a questi ritardi, credo che tutto vada ricercato semplicemente nella cialtroneria di chi dovrebbe decidere e nella mancanza di cura e di attenzione che continua a esserci nel nostro Paese nei confronti del mondo della scuola”.
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