“I poliziotti e le poliziotte della Toscana rischiano di non trovare nulla da mangiare in mensa. Dopo tre anni di gestione del servizio, infatti, la società Ladisa ha perso la gara di appalto fatta dal Ministero dell’interno che, alla fine, ha assegnato il servizio a Dussmann. Ladisa non si è, purtroppo, distinta per la qualità del servizio di ristorazione, ma certamente le lavoratrici ed i lavoratori se la ricorderanno per il trattamento che le ha riservato in questi anni ed ancor più per quanto sta accadendo in questa transizione. Ad oggi, infatti, le lavoratrici non sono ancora state liquidate e neppure gli è stata pagata la quattordicesima, quella boccata di ossigeno per chi lavora in questo settore, che consente o meno di andare in ferie, di acquistare da mangiare per la propria famiglia o di pagare l’affitto arretrato”. Si apre così la nota di Uiltucs che prosegue: “Alla nostra richiesta di chiarimenti, ci conferma Sabina Bardi che per la Uiltucs Toscana segue il settore ristorazione, Ladisa ha risposto di non poter procedere in assenza dei dati di fatturazione da parte del Ministero degli Interni”.
“Un’affermazione inaccettabile – prosegue Bardi – una realtà della ristorazione collettiva come Ladisa, che conta oltre 5mila dipendenti e centinaia di milioni di euro di fatturato non può sostenere che sino a che il Ministero non paga non corrisponderà quanto dovuto ai propri lavoratori. “È l’azienda stessa, infatti, a emettere le fatture e a conoscere il valore dei servizi erogati”. Dietro questa scusa si cela un solo intento: guadagnare tempo cavalcando la disperazione delle lavoratrici che hanno un estremo bisogno di quello stipendio per vivere ed hanno fatto affidamento su quelle somme per affrontare spese, progetti e necessità quotidiane. Oggi ha distinguersi negativamente è Ladisa, ieri erano altre società e domani vedremo come si comporterà chi ha appena vinto l’appalto, ma la denuncia della Uiltucs Toscana non si ferma”.
“Andremo avanti – conclude Sabina Bardi – sino a che tutte le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti in questa brutta storia non saranno interamente e correttamente retribuiti e poi proseguiremo, anche in questo settore, a richiedere in ogni modo che i Ministeri e la politica vigilino con maggiore attenzione sull’assegnazione dei servi in appalto, evitando, prima di tutto, le gare al maggior ribasso che si traducono immancabilmente in tagli del personale e peggioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza”.
“La Uiltucs Toscana – dichiara Marco Conficconi – segretario generale della Uiltucs Toscana – chiede anche alle associazioni datoriali del settore pubblici esercizi e ristorazione di condividere attivamente questa impegno per escludere dagli appalti le aziende inadempienti che non rispettano i contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni confederali o che, addirittura, applicano contratti pirata non garantendo il trattamento economico e normativo, certamente migliore, previsto dalla nostra contrattazione. La pubblica amministrazione, così come le associazioni datoriali devono iniziare a dare, concretamente, più valore alle società che rispettano contratti e norme. Uiltucs Toscana continuerà a tutelare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, affinché venga restituita dignità a un settore troppo spesso dimenticato. Un lavoro povero non è un lavoro giusto. Un lavoro povero non è un lavoro libero”.