“Il mercato del Siena si è concluso con gli arrivi di De Paoli, Castorani e Picchi”. A dirlo è stato lo stesso Ernesto Salvini, direttore sportivo della Robur, che questa mattina ha voluto tenere la conferenza stampa di fine mercato in anticipo di qualche ora rispetto alla conclusione formale del calciomercato, fissata per stasera alle 20.
“Nella stagione che viene – spiega Salvini – dovremo capire se in futuro questo Siena è in grado di puntare al grande salto. Per poterlo fare, io non ho mai scelto la linea più breve, quella del far spendere soldi alla società per giocatori di nome. Quest’ultima a strategia, ti costringe a sperare che tutto vada benissimo, perché se l’obiettivo si raggiunge siamo contenti, altrimenti accadono cose già viste in tutta Italia: bisogna innanzitutto fortificare le fondamenta”. “Mi aspetto di capire – aggiunge – le reali potenzialità di questo gruppo, un gruppo che per il 70% è nuovo. A chi era già qui lo scorso anno stiamo offrendo una stagione di riscatto, mentre gli innesti, frutto del mio lavoro, sanno di essere stati voluti per un motivo. Devo infatti anche capire se il mio lavoro è stato un buon lavoro”.
Proprio sulla qualità del lavoro fatto su allenatore e staff tecnico prosegue: “Dovremo saper superare i momenti non positivi. Per progettualità si intende saper risolvere i problemi insieme e dare fiducia illimitata alle persone scelte per costruire il tuo progetto. Deve essere chiaro che questa è una nave in cui tutti, dal comandante fino all’ultimo membro dell’equipaggio, deve essere tutelato e difeso fino alla fine. Altrimenti, la parola progettualità, termine di cui spesso si abusa nel calcio, non avrebbe senso anche se detto da noi”. “L’allenatore – precisa – è stato scelto perché permetteva la costruzione di un progetto: siamo al primo step, per poter pensare di passare al secondo dobbiamo capire se abbiamo lavorato bene al primo. Per fare questo, non basterà un mese o due, ma servirà un intero anno”.
Il direttore sportivo bianconero si sofferma anche sulla questione Ardemagni: “Il giocatore, all’inizio era stato inserito negli elementi sui cui puntare. Dopodiché subentrano dei fattori tattici e delle esigenze dell’allenatore. Noi, come società, avevamo il dovere di dargli una possibilità, poi fa niente se i nostri propositi non combaciano con quelli dello staff tecnico. Sarà lo stesso giocatore a indicare come meglio porre fine a questa questione”.
Infine, Salvini si rivolge direttamente al popolo bianconero. Dopo aver spiegato l’etimologia del termine tifoso (letteralmente malato di tifo), il ds dice: “Spero che i nostri sostenitori facciano un passo verso di noi, non perché glielo chiedo io, ma perché siano loro disposti a farlo. Mi piacerebbe che quest’anno facessero i ‘supporter’, ovvero che ci supportassero, perché per capire dove si può arrivare in futuro sarà necessario avere un po’ di pazienza”. “In questo senso – conclude – la campagna abbonamenti mi pare che sti andando molto bene e non solo per un discorso di prezzo. Dal canto nostro, i giocatori dovranno sapere che si scende in campo portandosi addosso il peso di una società e di una città con una grande storia”.
Emanuele Giorgi
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