Dopo anni di malumori da parte dei commercianti per le partenze altalenanti nelle diverse regioni, motivo di forte concorrenza soprattutto per le cittadine a confine, c’è soddisfazione in merito alla recente decisione di unificare la partenza. Rimane tuttavia molto dibattuta la scelta della data effettiva, vista da molti come eccessivamente anticipata. “E’ indubbiamente positivo il fatto di aver scelto una data univoca in tutta Italia – commenta Maria Gliatta, Presidente provinciale Fismo Confesercenti – resta del tutto negativo invece, in modo particolare per le piccole attività che al cliente fisso amano fare sempre un piccolo sconto, l’aver stabilito una data così anticipata. A rimetterci diventa anche il consumatore. Visto anche il clima delle scorse settimane, succederà che per qualcuno il primo bermuda viene venduto in saldo! In questi giorni ci stiamo chiedendo con insistenza a chi giovano veramente questi saldi al via il 2 luglio”.
A fronte di una data inedita, resteranno inalterate le modalità di attuazione dei saldi. Per sessanta giorni i prodotti stagionali o di moda potranno essere esposti in saldo seguendo modalità ben distinte da quelli a prezzo pieno, e corredati da un cartellino indicante il prezzo di origine, la percentuale di sconto ed il prezzo scontato; una modalità, questa, che è vietata nel periodo che precede i saldi, fatta però eccezione per gli outlet che in molti casi espongono il doppio prezzo già prima dell’inizio delle svendite, con il forte disappunto degli altri dettaglianti che parlano senza mezzi termini di concorrenza sleale.
Con queste premesse, per i commercianti senesi dell’abbigliamento l’aspettativa sui saldi appare stavolta abbastanza contenuta. L’appuntamento-chiave per la gran parte dei negozianti, già da alcuni anni sta comunque vivendo un ridimensionamento, in linea con il ‘vissuto’ di questo tipo di shopping tra i consumatori. Stando a quanto emerso da una indagine realizzata dall’istituto SWG e presentata in occasione del Premio Moda 2011, organizzato a Roma da Fismo Confesercenti, la spesa per vestirsi su scala italiana è scesa dal 9 al 7 per cento delle spese complessive. In vista dei saldi estivi, Confesercenti ricorda il decalogo dei buoni saldi (disponibile su www.confesercenti.siena.it) a beneficio di commercianti e consumatori.
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