Siena

Salvaguardare le api per il benessere di tutti: ecco il nuovo progetto di agricoltura polifunzionale integrata presentato all’università

Salvaguardare le api per migliorare la nostra vita: è in sintesi ciò che prevede il nuovo progetto, finanziato da Regione Toscana, che ha come obiettivo lo sviluppo di un modello esportabile di azienda agricola integrata e polifunzionale che unisca apicoltura e coltivazioni in una sinergia capace di diversificare la redditività delle aziende attraverso l’ottimizzazione delle produzioni, includendo la valorizzazione dei sottoprodotti. “Api – agricoltura polifunzionale integrata”: è questo il titolo del progetto presentato oggi all’università di Siena, i cui ricercatori assieme ad alcune imprese del territorio, tra cui la capofila Amiata Bio, hanno lavorato.

“Le api sono una specie in via d’estinzione – commenta Tommaso Campani, ricercatore dell’università -, quindi sta diventando fondamentale salvaguardare l’ambiente in cui vivono e riuscire comunque a produrre per il bene comune. L’apicultura è una forma di allevamento molto difficile da gestire, ma sono fondamentali per l’agricoltura e noi dell’università, assieme alle imprese del territorio, lavoriamo per rendere il tutto più sostenibile”.

Saranno previsti poi, entro la fine del 2024, anche incontri formativi sul tema ed allo stesso tempo, verranno portate avanti ricerche su come ottimizzare le stesse pratiche apistiche con l’introduzione di essenze floristiche autoctone nei differenti ambienti pedoclimatici, sfruttando anche le aree marginali delle aziende. Ciò aiuterà, infine, alla valorizzazione dei prodotti e a migliorare l’accesso al mercato dei prodotti apistici.

“Il progetto Api – spiega Angelo Gentili, presidente di Legambiente Festambiente Aps – rappresenta un tassello importante nel mosaico delle azioni collettive a sostegno della tutela e della salvaguardia di impollinatori e biodiversità. Com’è noto, la sopravvivenza delle api è a rischio a causa di molteplici fattori legati principalmente all’azione umana. Individuare percorsi attraverso cui sostenere e incentivare l’attività apistica, ragionando su sinergie e trasversalità, significa aprire scenari interessanti e creare modelli replicabili su larga scala. Tutela e salvaguardia dell’ambiente, dunque, ma anche della sostenibilità economica di chi si affaccia sul mercato dei prodotti apistici. L’agricoltura nel suo complesso sta vivendo una congiuntura complessa sul fronte reddituale. La creazione di una rete contratto è indubbiamente una via che sarà da esempio per le future operatrici e i futuri operatori”.

Pietro Federici

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