“Salvate la scuola San Bernardino”: l’urlo silenzioso di centinaia di senesi si alimenta con un clic e dilaga come un’eco virtuale su Change.org.
La petizione, che vuole stoppare lo smembramento dell’Istituto, si avvicina a quota 800 firme e spinge con forza la mobilitazione del personale della struttura, che viene sostenuta anche dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Snals.
Anna Cassanelli, segretaria di Flc Cgil Siena, parla di un “dissenso forte” in merito all’applicazione del provvedimento del Comune e della Provincia.
“Viene interrotta – afferma la sindacalista – la progettualità verticale che coinvolge tutti i plessi dell’istituto, dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, vanificando anni di formazione specifica degli insegnanti. È importante ricordare che la scuola media San Bernardino è l’unica nel Comune di Siena con indirizzo musicale, un elemento fortemente caratterizzante che orientava l’intera progettualità dell’istituto”.
Di San Bernardino si è tornati a parlare dopo un anno: già dodici mesi fa, a seguito della legge di bilancio, dove una misura alzava da 600 a 900 il numero minimo di alunni e studenti per le istituzioni scolastiche, si ipotizzava un accorpamento con la Jacopo della Quercia e la Federigo Tozzi.
Il provvedimento era stato rimandato, ma l’attuazione potrebbe arrivare domani. La provincia infatti dovrebbe ratificare la scelta presa a palazzo pubblico.
“Siamo convinti, come sindacati, che questo provvedimento creerà disagi significativi anche per la popolazione residente nei quartieri di San Marco e di Porta Tufi – prosegue Cassanelli-. I residenti, infatti, si troveranno a frequentare gli stessi plessi scolastici, ma facendo riferimento a due amministrazioni scolastiche diverse. Inoltre, le nuove sedi amministrative saranno lontane dagli istituti, creando difficoltà pratiche”.
Cassanelli aggiunge altri dettagli: “In passato, la popolazione poteva recarsi facilmente in segreteria, mentre ora dovrà rivolgersi a sedi più distanti. Mantenere l’Istituto San Bernardino unito avrebbe invece consentito di giustificare la permanenza di un presidio della segreteria nella sede attuale, offrendo un servizio più accessibile a genitori, famiglie e personale scolastico”.
Le sigle respingono dunque quello che viene definito “un piano scellerato” . L’auspicio, spiega la sindacalista, è che le istituzioni rivedano le proprie intenzioni.