‘Salviamo il pulcino maschio’, si chiama così la nuova campagna fatta partire da Coop. Già dal nome si può intuire l’immediatezza e la chiarezza del messaggio, ma solo chi conosce la produzione industriale della carne e delle uova del pollo sa il motivo per cui la catena dei supermercati si è presa questo impegno.
I maschi del pulcino infatti, all’interno degli allevamenti intensivi, costituiscono un problema economico: non producono uova e non sono convenienti, visti i lunghi tempi di allevamento, per produrre carne. In questa filiera allora lo sterminio di massa è diventato consuetudine: data la loro bassa produttività, i piccoli vengono generalmente soffocati e poi triturati per produrre mangime per altri animali. Una pratica che purtroppo è storicamente molto diffusa e, secondo le stime, porta annualmente alla morte di 6 miliardi di pulcini.
Per fermare questa strage, almeno nel Nord Europa, è arrivata in soccorso la scienza: alcuni ricercatori hanno creato un marcatore chimico per individuare il sesso dell’animale già dall’uovo. Se il liquido embrionale è di genere maschile viene aspirato, via aria compressa, da un minuscolo forellino senza così fare schiudere il guscio e dover uccidere il nascituro.
In Italia, e a Siena, questa tecnologia non è ancora arrivata ma la società di cooperative non è rimasta a guardare e, nell’ambito del progetto “Alleviamo la salute”, ha deciso di fare qualcosa per fermare questa situazione. La nuova iniziativa salverà così 750mila pulcini, destinati altrimenti alla soppressione, come ormai prassi negli allevamenti.
“I pulcini maschi infatti sono solo parzialmente destinati a diventare galletti o capponi, ma nella maggioranza dei casi, proprio perché considerati improduttivi, sono soppressi dopo la nascita – si legge nella nota ufficiale di Cop CentroItalia -. Coop considera questa pratica di allevamento critica”.
L’attenzione dell’azienda verso questo settore è di lunga data: da 15 anni il marchio Coop espone sugli scaffali sei suoi supermercati solo prodotti ottenuti da galline nate e cresciute in Italia, dal 2017 tutte le uova sono libere da antibiotici. Stavolta la Coop ha fatto sapere di avere ottenuto dai propri fornitori una nuova garanzia: i pulcini femmina destinati a diventare galline saranno acquistati solamente se i maschi della stessa covata saranno allevati fino all’età adulta. Così facendo le uova in guscio a marchio Coop possono definirsi la prima filiera “cruelty free” in Italia”.
Marco Crimi