“C’è la massima attenzione per la valorizzazione degli scavi di San Casciano dei Bagni. Abbiamo concordato di tenere una prima esposizione dei ritrovamenti al Quirinale. Il Ministero ha poi avviato le procedure per l’acquisto della curia di un palazzo cinquecentesco a San Casciano dei Bagni che diventerà museo nazionale e che ospiterà quanto rinvenuto e quanto speriamo di riportare alla luce”-
Questa l’assicurazione che il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha dato ai presenti nel suo intervento di apertura del convegno internazionale “Dentro il sacro. Multiculturalismo e plurilinguismo nello scavo del bagno grande a San Casciano dei Bagni”, che è ospitato dall’Università per Stranieri di Siena. La due giorni di lavori vede la partecipazione di cinquanta équipe di studiosi.
Sangiuliano, nella sua riflessione, ha citato Benedetto Croce e ha ricordato come le opere rinvenute “siano la nostra storia, che va coltivata”. E poi ha aggiunto: “se l’incontro tra romani ed etruschi, avvenuto in modo non conflittuale, può servire ad alimentare un’idea di collaborazione e concordia tra popoli e diverse civiltà allora ben venga la sottolineatura di questo spunto”.
Il ministro ha così ripreso il filo di quello che è stato il discorso di Tomaso Montanari. Il rettore infatti ha ricordato come il primo corso di studio in Etruscologia fosse stato ospitato dall’Università per Stranieri di Perugia negli anni’20, in una fase storica in cui una visione nazionalista dell’Italia rivendicava un collegamento diretto di sangue tra gli italiani e l’antico popolo.
A questa idea si contrappone invece il pensiero di Montanari che ha evidenziato come oggi molti ragazzi italiani e stranieri possano vedere emergere dalle acque calde di San Casciano non il segno del primato del sangue italico ma l’evidenza che la storia sia fatta d’incontri, di meticciato, di convivenza e di mutazione.
“I ritrovamenti – ha aggiunto Montanari – possono diventare esempio di un’alleanza tra le ragioni della conoscenza e la crescita culturale, civile, sostenibilmente economica di un territorio”
Particolarmente emozionata era Agnese Carletti, sindaca di San Casciano dei Bagni, che ha richiamato i vari enti che collaborano agli scavi alla responsabilità. “La responsabilità di fare funzionare questo progetto per far vedere come anche in Italia le cose possano funzionare, di come gli studenti possano trovare qui un posto ideale per esprimere le proprie conoscenze, di come si possa attrarre gli studenti da tutto il mondo”.
Marco Crimi