Il Comune di Chiusdino e l’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università di Siena, proseguono anche quest’anno nelle visite all’Abbazia di San Galgano in notturna; visite inedite nei modi e di altissima suggestione, permettendo ai presenti un viaggio a ritroso nel tempo, quando la chiesa era ancora in costruzione. L’appuntamento è per venerdì 18 agosto, in due turni; il primo alle ore 21,15; il secondo alle ore 22,15.
L’iniziativa ha visto nell’edizione 2022 una partecipazione fuori dal comune; chi volesse ripetere l’esperienza o partecipare per la prima volta può prenotarsi chiamando il numero 0577 049312; oppure scrivendo ad abbaziasangalgano@gmail.com.
La visita non è l’usuale spiegazione del monumento; si basa invece sull’esperenzialità, una delle forme di narrazione portate avanti da questo gruppo di poliedrici archeologi da anni.
Un vero e proprio viaggio nel tempo, un cortocircuito temporale, nel quale i visitatori hanno incontrano monaci, pellegrini, donne, donatori, mercanti, in abito di seconda metà XIII secolo, intenti a narrare storie vere, rielaborate dalla “volgarizzazione” dei documenti archivistici esistenti e con l’inserimento nei loro racconti dei dati prodotti dallo scavo archeologico, iniziato nel 2019 e che ha interessato nel tempo sia l’interno della grande chiesa sia l’esterno indagando le cucine e il refettorio in questi due ultimi mesi.
La filosofia di rendere semplici e alla portata di tutti dei contenuti complessi, con gli archeologi impegnati in ruoli attoriali, ha sinora meravigliato il folto pubblico presente.
Un’atmosfera unica, illuminata dalla luce delle torce, che impressiona e sbalordisce il pubblico.
Il Sindaco Luciana Bartaletti ha dichiarato: “Credo fermamente che l’Abbazia, ancora da scoprire e da indagare nella sua storia e nelle sue componenti, proseguendo il lavoro già avviato dagli archeologi e dai restauratori, meriti una narrazione come questa. Non vogliamo che i visitatori visitino asetticamente il monumento; intendiamo invece farli calare nella realtà storica di San Galgano, mettendoli in grado di emozionarsi con il racconto della sua complessità e delle tante storie e persone che hanno contribuito nei secoli alle sue vicende”.
Gli fa eco il professor Marco Valenti, direttore degli scavi e grande divulgatore: “La conoscenza è alla base della valorizzazione; ma non si valorizza realmente ciò che non si conosce. Questa è l’impostazione che, in perfetta sintonia con il Sindaco, abbiamo dato all’intera operazione San Galgano e l’esperienza di questa sera si profila esattamente come il frutto dello studio reso disponibile a tutti, in un linguaggio universalmente comprensibile e divertente” e continua ironicamente: “chi ha detto che la cultura deve essere noiosa? Divertire e stimolare sensazioni e pensieri nel pubblico significa realmente consegnare alle persone il sapere prodotto con fatica dalle nostre indagini, costituendo uno il miglior strumento della sua trasmissione”.