San Gimignano, nella chiesa di San Lorenzo in Ponte i capolavori del Santa Chiara

Il Comune di San Gimignano, in collaborazione con Opera Civita e la Sabap presenta ‘i Capolavori del Santa Chiara’, l’evento si terrà domani alle 18 nella chiesa di San Lorenzo in Ponte. Dopo un periodo passato in lockdown a causa del Covid-19, abbiamo assistito ad una apertura dei musei civici, fatta eccezione del Santa Chiara, per problemi dovuti al mantenimento delle stanze e, sopratutto, per un cantiere al lavoro per un ambizioso progetto di ampliamento museale.  Per questo motivo il Comune di San Gimignano ha voluto dare spazio ai capolavori ospitati dal Santa Chiara.

Il Santa Chiara è un polo museale che, oltre allo spazio dedicato alle mostre temporanee, ospita varie collezioni: la sezione archeologica, la collezione di Arte Moderna e Contemporanea e la Spezieria di Santa Fina. Nell’ambito della presente iniziativa, sarà possibile vedere una parte della collezione della Spezieria di Santa Fina, allestita presso la Chiesa di San Lorenzo in Ponte.

La Spezieria dello Spedale di Santa Fina prende il nome dal più importante ente assistenziale della città, fondato intorno alla metà del Duecento grazie alle offerte lasciate dai fedeli sul sepolcro della santa fanciulla, morta il 12 marzo del 1253. Lo Spedale, nel corso dei secoli, vide crescere il proprio patrimonio grazie a donazioni, lasciti testamentari e acquisti di terre. Oltre a ciò ha contribuito allo sviluppo dello Spedale anche la posizione topografica di San Gimignano, attraversata da uno dei percorsi della via Francigena, veicolo di merci, ma anche di numerosi pellegrini spesso bisognosi delle più semplici forme di assistenza: un letto e un pasto. Grazie a questo, nei primi anni del Cinquecento, viene fondata la Spezieria di Santa Fina, la quale acquistava e produceva medicamenti sia ad uso dello Spedale al quale era connessa, sia per la vendita.

I “rimedi” e le materie prime erano contenuti in vasi ceramici e vitrei di altissimo livello qualitativo, riferibili ad un periodo compreso fra il Quattrocento e il Settecento, molti dei quali contengono ancora al loro interno il medicamento originario.

Fra gli ingredienti singolari che si potevano trovare, come il Sangue di Drago, la Mandragora o l’Olio di Scorpioni, erano presenti anche pietre preziose, quali rubini, perle, granati. Nel laboratorio venivano utilizzate anche preziose spezie, sopra a tutte lo Zafferano, la spezia del colore dell’oro, la cui coltivazione è documentata a San Gimignano sin dagli inizi del 1200, alla quale si attribuiscono molte virtù curative ed anche afrodisiache, oltre ad essere un ingrediente indispensabile per la cucina e la tintura delle stoffe.

Ma San Gimignano è anche un luogo di arte contemporanea e così, da oggi, presso la Pinacoteca sarà possibile ammirare due opere iconiche del Novecento provenienti dalla donazione Pacchiani, pervenuta a San Gimignano grazie alla generosità della famiglia omonima e all’amicizia dello storico dell’arte sangimignanese Gabriele Borghini. Si tratta della Figura di donna di Massimo Campigli e Studio di composizione con pescatore di Mario Sironi. Le opere del ‘900 dialogano con le pale e i polittici della sala della Pinacoteca sottolineando il legame con la pittura primitiva che fu di ispirazione proprio per questi importanti pittori italiani.

San Gimignano ha una vocazione per il contemporaneo che talvolta si dimentica, sopraffatti dal patrimonio antico, tuttavia la Collezione di Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano è una delle più ricche della provincia di Siena e fra i pochi Musei della Rete del Contemporaneo della Toscana.

La Collezione nacque grazie alla presenza a San Gimignano del pittore Raffaele De Grada, sposato con la sangimignanese Magda Ceccarelli, grazie al primo nucleo delle sue opere donate ai Musei Civici si sono susseguite negli anni acquisizioni e donazioni legate ai premi dedicati a Raffaele De Grada, nonché ai progetti curati da Andrea del Guercio e Enrico Crispolti. Dalla Pinacoteca sarà possibile iniziare anche l’itinerario nell’arte pubblica contemporanea, frutto dei progetti Affinità e Arte all’Arte, presenti nel centro storico partendo proprio dall’opera dell’Italia all’Asta di Luciano Fabro che si trova nel Palazzo Pubblico.

Orari di apertura dei musei:

Dal Lunedì alla Domenica dalle 11:00 alle 19:00

Ultimo ingresso mezz’ora prima dell’orario di chiusura dei monumenti