Un incontro per trasmettere la memoria del dramma delle Foibe agli studenti. San Gimignano celebra così il Giorno del Ricordo di oggi, con un incontro dedicato alle classi terze medie dell’Istituto Folgòre da San Gimignano. L’appuntamento inizierà alle 9.30. Franco Cecotti, membro dell’Anpi Provinciale di Trieste e studioso della “questione orientale”, commenterà il materiale video sulla tragedia. Porteranno il loro saluto l’amministrazione comunale di San Gimignano e rappresentanti della sezione Anpi di San Gimignano.
Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle voragini dell’istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani. La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti.
La violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l’istria. Le truppe del maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici,liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l’italia e la Jugoslavia.
Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce. Nel febbraio del 1947 l’italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l’istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli.
L’iniziativa del Giorno del Ricordo, che rientra nelle attività previste dal Protocollo d’intesa “Attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza”, è promossa dall’amministrazione comunale per far conoscere alle nuove generazioni la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e la più complessa vicenda del confine orientale.