San Giovanni d’Asso, iI tartufo bianco cerca il rilancio dopo un 2022 difficile. A Liliana Segre il premio per la pace

Il diamante bianco di San Giovanni d’Asso prova a rialzarsi dopo un 2022 difficile, dove la produzione aveva segnato -70% falcidiata dalla siccità.

E, nonostante che non ci siano stati grandi trovate di tartufi nei mesi di settembre e ottobre, nelle ultime settimane la raccolta sta andando decisamente meglio. Questo è il primo bilancio che Angelo Cosseddu, presidente del municipio di San Giovanni d’Asso e vice presidente della pro loco locale, traccia a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra mercato.

“Il momento – spiega- è particolare e la situazione è delicata. Le guerre non mettono tranquillità e gli stranieri non sono stimolati. Siamo un po’ preoccupati visto che si sono molti stranieri che partecipano alla manifestazione”.

La richiesta comunque c’è e il mercato va bene, fa sapere Cosseddu. I prezzi, dopo le impennate dello scorso anno dovute ad una bassa produzione, dovrebbero assestarsi tra i 2500 euro e i 4 mila euro al chilogrammo.

Intanto, appunto, si attende il primo weekend della Mostra con il taglio del nastro la mattina del prossimo sabato 11 novembre. Prima però ci sarà un evento dedicato alle scuole : “Sarà una tavola rotonda a cui parteciperà il distretto rurale di Montalcino e l’Istituto Ricasoli. Il titolo è “Verso una scuola diffusa””.

Non mancherà ovviamente il simbolico treno natura che attraverserà le Crete Senesi e la Valdorcia e che “è qualcosa di particolare. Siamo quasi al completo perché i turisti vengono attratti dal viaggio fatto in questi paesaggi incontaminati”.

Domenica 12 sarà assegnato alla senatrice Liliana Segre il premio internazionale “Un tartufo per la Pace”.

MC