Una decisione presa senza troppe spiegazione, come un fulmine a ciel sereno: la squadra femminile del San Miniato non prenderà parte al campionato di serie C, nonostante le ottime prestazioni ottenute dalle giocatrici. Si conclude così una carriera fatta di passione, gioie e soddisfazioni, sia per le atlete in primis ma anche per la società calcistica.
“Dopo anni passati ad ingoiare bocconi amari, nessuno ha pensato che ci spettasse un annuncio ufficiale o un confronto prima di prendere una decisione così categorica – commenta la squadra -. Non esistono colpe, è un ciclo che si ripete, non siamo certo la prima squadra femminile che fallisce, ma resta l’ennesima dimostrazione di quanto fossimo “scomode” per la nostra realtà. Purtroppo nascondersi dietro al “I vostri rimborsi mensili li avete sempre avuti!” (più o meno) non basta più”.
Ancora una volta assistiamo all’ennesimo fallimento di una società calcistica, forse ritenuta scomoda, o comunque meno importante, all’interno della società, o almeno è quanto fa sapere la stessa squadra femminile. La fine di una squadra che ha sempre portato in alto il nome del San Miniato per le gloriose vittorie riportate sul campo. Dalla Coppa Toscana alla Coppa Italia, fino ad arrivare alla promozione in serie C, e adesso il fallimento.
“Sono stati anni ricchi di gioie e di sacrifici. Abbiamo sopportato le docce fredde, perché per le ultime ad allenarsi l’acqua calda non basta mai – continua la squadra -. Abbiamo sopportato gli allenamenti nei campi da calcetto, perché il campo grande sempre occupato da tutte le altre squadre maschili. Abbiamo avuto mute da gioco pagate da “tifosi”. Potremmo dilungarci, ma l’episodio più eclatante fu quando giocammo l’ultima partita del campionato, quella valida per la vittoria dello stesso, in un altro campo, perché la precedenza è sempre stata della squadra maschile, anche se di categoria inferiore alla nostra. Eppure abbiamo fatto la storia del calcio femminile a Siena”.
“La forza della nostra squadra è sempre stato il gruppo. Uno spogliatoio di ragazze unite e affiatate, che di fronte alla domanda “Ma chi ve lo fa fare?”, ha sempre trovato una valida motivazione per continuare – fanno sapere -. Una pacca sulla spalla, un abbraccio, tante persone che si sono prodigate per noi, divertimento e voglia di superare ogni ostacolo, rimettendoci soldi tempo ed energie. Ma quando credi in qualcosa tutto il resto non conta. Il ringraziamento va allo staff e agli allenatori, che negli ultimi anni hanno cercato di tutelarci e schermarci da una società che non conosce neanche i nostri nomi. A tutte le ragazze che negli anni hanno arricchito questo piccolo universo, che hanno dato un pezzo di loro stesse per questi colori. A chi ci ha seguito e supportato in ogni partita, anche pagando 10 Euro di biglietto (sì 10 Euro): siamo sempre state “sacrificate” ma quando siamo salite di categoria “10 Euro sono giustissimi, in fin dei conti siete in serie C, siete il nostro fiore all’occhiello”.