Siena

San Quirico d’Orcia si candida a Capitale del libro 2023, omaggio a tutta la Toscana

San Quirico d’Orcia si è candida a Capitale italiana del libro 2023. La proposta, deliberata dal Comune, nasce dopo la recente sottoscrizione del Patto per la lettura locale.

Il dossier di candidatura per la partecipazione al bando promosso dal Ministero della cultura “sarà predisposto attraverso un processo partecipato che terrà in particolare considerazione i giovani nell’ottica di un miglioramento della promozione del libro che si sviluppa attraverso i temi dell’accessibilità, dell’innovazione e dell’attenzione dedicata ai soggetti più deboli e fragili”, spiega una nota.

Soddisfatto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che sottolineato come la candidatura “sia un omaggio alla Regione in una delle sue più belle cittadine e un segnale che caratterizza l’editoria, gli scrittori, la fantasia e la creatività di chi in terra toscana esprime il proprio talento-spiega-. Capitale del libro quindi non solo è una sfida per San Quirico d’Orcia ma per la Toscana tutta, perché se la candidatura va a buon fine sarebbe questa la prima volta che il titolo che annualmente si rinnova arriva nella nostra regione”.

Marco Bartoli, assessore alla cultura del Comune, ha invece parlato di “un futuro che parte dal presente e che sarà posto al centro delle azioni di promozione ed innovazione della cultura, della creatività e dell’imprenditorialità anche giovanile, azioni che saranno proposte con la candidatura; così come sarà promosso il sistema bibliotecario inserito nella rete regionale che è un piccolo gioiello e un modello, una rete di associazioni che costituiscono il collante sociale del territorio; e ancora, scrittori, due librai indipendenti che hanno scommesso, vincendola, la sfida della diffusione della cultura territoriale e un festival letterario I Colori del libro che da tredici anni, tra le acque termali di Bagno Vignoni-aggiunge-, promuove la lettura e la piccola e media editoria con i loro scrittori: tutto questo, inserito in un contesto paesaggistico unico al mondo come quello della Val d’Orcia, costituisce un valore culturale, sociale, economico e un modello che sarà proposto all’attenzione dell’Italia”.

marco crimi

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