Difficoltà del pronto soccorso ad accogliere gli utenti, reparti a cui manca personale ed un’assenza di presidi territoriali. Sta trovando queste criticità negli ospedali della Toscana il consigliere regionale leghista e componente della commissione sanità Giovanni Galli.
Da giorni va avanti il suo tour, e quello dei suoi compagni di partito, tra le strutture sanitarie presenti in Toscana. Ed anche oggi, nella sua tappa alle Scotte dove ha incontrato i vertici aziendali (la direttrice sanitaria Francesca Maria De Marco e il direttore del pronto soccorso Giovanni Bova, ndr.), alcuni dei problemi elencati sopra per Galli si sono ripetuti.
“Dal pronto soccorso, dopo la diagnostica, – afferma l’ex calciatore – c’è un periodo dove il paziente deve rimanere sotto osservazione. Il problema è che così viene occupato posto all’interno della stessa struttura. Purtroppo – continua- mancano letti nei reparti. E dai reparti si ribadisce come manchino letti in spazi ad hoc esterni agli ospedali, come le case di comunità”.
Il peccato originale che ha causato tutto questo? Per Galli bisogna tornare al 2015 e all’accorpamento delle 12 Usl presenti nel nostro territorio nelle attuali tre grandi aziende sanitarie. “La soluzione a questo progetto – aggiunge Galli- doveva essere adottata prima pensando alla realizzazione di strutture sanitarie di prossimità. Bisognava fare questo prima di chiudere i presidi territoriali. Hanno fatto però le Aslone senza presidi nel territorio e ora i pronto soccorso si ingolfano”.
Oggi intanto il consigliere regionale ha conosciuto ed ha scambiato il proprio punto di vista sull’argomento con il candidato sindaco sostenuto dal centrodestra Emanuele Montomoli. Il docente universitario ha infatti accolto Galli insieme al commissario provinciale leghista Paolo Salvini fuori dal policlinico.
MC
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