“Già dall’inizio di questo mandato amministrativo siamo stati vigili sull’importanza del servizio del 118 per il nostro territorio e siamo preoccupati per i ritardi con cui la Regione sta affrontando il problema del passaggio alla dirigenza medica del personale convenzionato che da anni opera nel servizio”. Così l’assessore alla sanità del Comune di Siena Giuseppe Giordano, che fa il punto della situazione sulla riorganizzazione del 118.
“E’ stato recentemente pubblicato – spiega l’assessore – un bando regionale di concorso pubblico unificato, per titoli ed esami, per la copertura di un posto da Dirigente medico nella disciplina di medicina d’emergenza-urgenza. Il bando individua una serie di destinatari, tra i quali il personale medico che abbia maturato, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2013 ed il 30 giugno 2023, presso i servizi di emergenza-urgenza del Servizio Sanitario Nazionale, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, con contratti di convenzioni o altre forme di lavoro flessibile”.
“Il bando – prosegue Giordano – nella parte in cui prevede l’approvazione delle graduatorie ed il loro utilizzo, fa riferimento solo alle altre due categorie di medici interessati al bando (medici specializzati e medici specializzandi) e non più ai medici che hanno lavorato con contratti di collaborazione o in convenzione nel servizio di emergenza-urgenza”.
“Questa situazione ha creato ulteriore confusione rispetto ad un problematica importante che richiede idonee soluzioni – sottolinea l’assessore alla sanità – tutti sappiamo quanto il servizio del 118 abbia rappresentato un fiore all’occhiello della sanità toscana e quanto indispensabile sia mantenerne gli standard assistenziali. La ritardata stabilizzazione del personale medico convenzionato che svolge questo servizio anche da più di 15 anni non consente di avere prospettive lavorative certe e rischia di indurre i professionisti ad altre scelte (quali, ad esempio, il passaggio alla medicina generale) che metterebbero in ginocchio l’emergenza-urgenza. Senza considerare, poi, i pensionamenti, alcuni dei quali sono prossimi”.
“Occorre quindi che la Regione rassicuri tutti sulle proprie intenzioni, indicando con chiarezza la strada che intende intraprendere – conclude Giordano – e a tal fine ho riferito tali problematiche al dottor Andrea Ulmi, vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Toscana, che ha preso a cuore la problematica”.