Il desiderio per il Santa Maria della Scala? Trasformarlo in uno “spazio collettivo per la mente e lo spirito” e cioè “un luogo di aggregazione, condivisione, premura, attenzione all’altro, che ci ha preceduti e che ci è contemporaneo, e a chi verrà dopo di noi”.
Sono le parole del nuovo presidente della Fondazione Santa Maria della Scala Cristiano Leone.
Chiaro il suo richiamo a quelle che sono state le funzioni originali del museo, a quando ancora era un ospedale: “Dovremo sempre ricordarci che, così come quando questo luogo fu ospedale, anche la nostra politica culturale dovrà quindi essere sempre basata sull’umanità e sul rispetto”, ha scritto il neo presidente in una lunga lettera dove ha commentato la sua nomina.
Il complesso, puntualizza, “non è il prodotto della storia di singoli individui ma di una collettività, ed è in questa chiave che desidero indirizzare la mia visione al servizio di questa istituzione”.
Ed ancora: “ambisco ad apportare la mia doppia competenza, manageriale e artistica, che ho esplorato nel mio insegnamento universitario ma che ho potuto soprattutto applicare, attraverso progetti sia sperimentali che rivolti al grande pubblico, per preservare e valorizzare il patrimonio storico, culturale e artistico del Santa Maria della Scala”, si legge.
“Farò frutto dell’esperienza professionale nelle diverse realtà internazionali – continua .; indirizzerò i miei sforzi a intessere partenariati sia pubblici che privati; proporrò di portare la cultura performativa tra le mura del museo; mi adopererò a dare il mio contributo alla strategia della comunicazione, affinché il Santa Maria della Scala trasformi il suo immenso patrimonio culturale in un volano per il territorio, attraverso il dialogo con le arti contemporanee e con la tecnologia, con una sensibilità sempre più marcata nei confronti della sostenibilità, sia energetica che ambientale”.
“Per questo il mio progetto per il Santa Maria della Scala è aperto a tutti coloro che vorranno e potranno contribuirvi”, è la sua assicurazione. La chiosa è un invito a visitare la mostra “Fausto Melotti. In leggerezza. Un omaggio a Italo Calvino” giudicata “raffinatissima” e “di livello internazionale nel senso più alto”.