Il Cda non è qui per “il salvataggio” del Santa Maria della Scala, ma “per la crescita e lo sviluppo armonico” del Museo “collaborando con tutte le istituzioni locali, nazionali ed internazionali, con le formazioni sociali e con i singoli cittadini”.
Dopo giorni di polemiche, scontri e annunci di manifestazioni ci prova il consiglio di amministrazione della Fondazione Santa Maria della Scala a sciogliere i nervi tesissimi venutisi a creare con lo sviluppo della vicenda che coinvolge il Complesso. Il Cda, in una nota, si dice “rammaricato” per le ultime notizie della stampa sulle prospettive future della strttura ed i membri rivendicano di aver “volto un lavoro coeso e giornaliero, volto ad accompagnare ed assicurare il nuovo percorso intrapreso attraverso il nuovo modello gestionale, auspicato da molto tempo e da molti soggetti”.
Il Cda inoltre comunica di essere al lavoro “sulle linee di indirizzo programmatiche, sul bando per la nomina del direttore e sull’individuazione di potenziali soci pubblici e privati”.
Dopo aver precisato che “il cambiamento del gestore dei servizi, che non ha inficiato né l’operatività del complesso né l’attività culturale, non vede la Fondazione quale attore principale” il Consiglio fa sapere di essersi adoperato affinché avvenga con “rapidità ed efficienza” la transizione verso un nuovo modello organizzativo del Santa Maria della Scala.
“Il nostro lavoro è teso ogni giorno alla tutela e alla valorizzazione del Santa Maria che consideriamo patrimonio di Siena, risorsa inestimabile per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro territorio e della nostra comunità”, concludono dal Cda.
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