Siena

Santa Maria della Scala, la nuova scala antincendio amplia la capienza dello Spedale

Crescono le potenzialità del complesso museale Santa Maria della scala, grazie a due importanti novità legate alla sicurezza e all’autonomia operativa. A essere presentata oggi, venerdì 15 aprile, la nuova scala antincendio che permetterà un incremento significativo di presenza all’interno degli spazi museali: 1800 persone in contemporanea. È stato inoltre presentato lo schema di convenzione tra Comune di Siena e Fondazione Santa Maria della Scala che verrà discusso il prossimo consiglio comunale.

Il cantiere, allestito nel 2020, è parte del programma di recupero dell’antico Spedale, ed è uno degli obiettivi operativi strategici del Dup 2020-22 nella linea programmatica “Siena la città che attrae”. Il progetto, per un importo complessivo di 485mila euro, ha riguardato la realizzazione delle opere necessarie per completare l’iter di adeguamento alla prevenzione incendi del Santa Maria della Scala.

L’intervento più consistente è consistito nella realizzazione di una scala che serve sei livelli verticali del complesso: dal quinto e quarto che ospitano il museo del Bambino, fino a quota strada su via del Fosso di Sant’Ansano.

I lavori sono stati progettati e diretti interamente dallo staff tecnico del Santa Maria della Scala composto dal progettista e direttore dei lavori architetto Caterina Biagini e dai collaboratori Sabrina Caselli e Franco Ferrandi, coadiuvati per le discipline specialistiche dai professionisti esterni, l’ingegnere Luciano Lambroia, l’ingegnere Anita Pispico per i sistemi antincendio, e Leonardo Gozzi per gli impianti. La ditta esecutrice delle opere, specializzata in lavori di restauro, è la Technoappalti di Perugia dell’ingegnere Michele Coviello.

È stato presentato oggi anche lo schema di convenzione tra Comune e Fondazione Santa Maria della Scala. Il documento un passo ulteriore verso una maggiore autonomia della fondazione e sarà discusso nel prossimo consiglio comunale. Una convenzione che il Comune ha deciso di stipulare con l’obiettivo annunciato fin dalla creazione della fondazione, di arrivare nel giro di pochi mesi al primo trasferimento gestionale del complesso museale.

Con questo atto infatti si crea la cornice amministrativa di riferimento – appunto una convenzione tra i due enti – che permetterà nei prossimi mesi di riempire di ulteriori contenuti l’accordo. A partire dalla definizione dei cruciali aspetti legati al personale, alle spese, agli introiti. Tutti elementi fondamentali del percorso di progressiva emancipazione e gestione del museo e della fondazione creata per gestire e valorizzarlo sia il tempo di servizio di promozione e di progettazione di contenuti.

emanuele giorgi

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