Ultimo giorno al Santa Maria della Scala per Opera Laboratori dopo la decisione del Comune di interrompere i rapporti per la gestione del complesso museale.
Ultimo giorno con tensioni perché l’azienda sta portando via tutto ciò che è di sua proprietà ma il Comune si oppone sostenendo che non sarebbe la verità. Un contenzioso tra pec, avvocati, carte bollate e arredi. Sul posto anche i carabinieri, che sono stati chiamati per verificare che tutto avvenga nel rispetto delle regole.
“C’è un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato”. Stefano Di Bello, responsabile di Opera Laboratori, parla alla stampa citando Qoèlet. E continua:”Pensavamo che fosse un addio più sereno, ci sono state un po’ di tensioni, ma una volta concluso il contratto non potevamo lasciare qui la nostra strumentazione, frutto di anni e anni di lavoro”.
Opera Laboratori questo pomeriggio ha concluso definitivamente il suo lavoro all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala.
L’azienda, in questi giorni, è alle prese con lo smontaggio di tutta la strumentazione, acquistata negli anni dalla stessa società.
Negli ultimi giorni, però, si sono verificate alcune tensioni tra il Comune di Siena e Opera Laboratori. Una vera e propria “battaglia sugli arredi” .“Sono stati portati via tutti gli oggetti tranne sei monitor, i tornelli e alcuni proiettori”. A dirlo è Francesco Gaviraghi, avvocato di Opera, che ha sottolineato come il comportamento del Comune “sia stato giuridicamente sbagliato”, mentre “sul piano morale non mi esprimo nemmeno…”
I monitor non sono stati portati via perchè un funzionario si è frapposto fisicamente.
“Dopo 16 anni di lavoro al Santa Maria della Scala – commenta Di Bello – oggi è proprio l’ultimo giorno. Siamo però sereni, perché il valore più importante dell’azienda è riuscire a non perdere nessuno. Per fortuna siamo riusciti a tenere tutti i nostri dipendenti. Ci sono state delle tensioni, perché dopo tanto lavoro, quando finisce una concessione come questa, dobbiamo ritirare ciò che fa parte del valore aziendale, che per noi sono beni. Beni sui quali abbiamo investito durante i nostri anni di lavoro. Questa sera concludiamo questa esperienza e speriamo che la vicenda non vada avanti a lungo”.
Opera Laboratori da domani non sarà più al portone del Santa Maria della Scala, ma il suo legame con Siena non cesserà. Infatti, il suo lavoro continuerà poco accanto al complesso museale, nello specifico all’interno del Duomo di Siena, dove Opera Laboratori continuerà il suo lavoro di gestione delle visite museali all’interno delle opere della cattedrale senese.
“Da domani – ha concluso il responsabile di Opera laboratori – continueremo il nostro lavoro all’interno dell’Opera del Duomo di Siena. Lasciamo un investimento e un rischio di impresa che adesso trasferiremo al Comune di Siena. la fondazione del Santa Maria della Scala ha detto che investirà dei privati per investire sul complesso museale. Spero che trovino dei privati che non leggano la nostra esperienza, altrimenti non capisco come possa crearsi un lavoro sinergico tra privato e amministrazione pubblica”.
Katiuscia Vaselli
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