La costituzione del Comitato scientifico creato dall’amministrazione comunale ha suscitato i pareri più disparati dell’opinione pubblica. L’organo avrà la responsabilità di vigilare e promuovere le attività artistiche che si svolgeranno all’interno del complesso musale Santa Maria della Scala. Un’opportunità, come ribadito più volte dal sindaco Luigi De Mossi, per dare al Museo uno slancio e un respiro di livello internazionale. A intervenire sul dibattito è stato anche il Partito democratico dell’Unione dei comuni di Siena, che si è detto preoccupato sulla nomina delle cariche del Comitato. A detta del Pd senese i soggetti inseriti all’interno dell’organo non sono le figure più idonee a garantire gli obiettivi prefissati dal Comune di Siena.
“Un comitato scientifico – spiega il Partito democratico – di orizzonte interamente locale per una istituzione culturale dovrebbe essere di livello internazionale. Le scelte fatte dal sindaco di Siena Luigi De Mossi per costituire il comitato scientifico della Fondazione Santa Maria della Scala non sono all’altezza dell’obiettivo di far dialogare con autorevolezza questa istituzione con l’Italia, l’Europa e il mondo. Ci aspettavamo profili di esperti delle forme più moderne della museografia, nell’organizzare grandi mostre di richiamo internazionale, archeologi, storici dell’arte, storici provenienti, non solo dalle nostre università, ma da rilevanti sedi culturali italiane ed europee, in grado di arricchire l’attività con relazioni di studio, ricerca e formazione. Il risultato nel suo insieme non risponde affatto a questi fondamentali criteri”.
“Il sindaco – continua la nota – dovrebbe divulgare ufficialmente i curricula e rendere trasparenti alla città i motivi delle scelte. Se poi il problema fosse che in pochi hanno risposto al bando significherebbe che la divulgazione dello stesso, a Siena e fuori Siena, è stata come minimo insoddisfacente. Santa Maria della Scala non è un luogo qualsiasi così come Siena, a sua volta, non è una città qualsiasi. Dopo aver lasciato a lungo in stato di stallo questa istituzione, oggi l’obiettivo di una fondazione culturale moderna, autonoma, dinamica e insieme rispettosa del patrimonio eccezionale che è stato consegnato dalla storia, sembra allontanarsi sempre di più. Dopo i tanti annunci, almeno in questo passaggio, ci saremmo aspettati un momento di partecipazione della città, per condividere lo slancio di un progetto concreto da consegnare ai garanti del valore scientifico e culturale del Santa Maria. Invece, la città continua a rimanere spettatrice di un “balocco” solitario, senza avere risposte sul proprio futuro”.