“Come dirigenti di contrada, genitori e cittadini non possiamo sottacere e guardiamo con perplessità e rammarico alla diaspora dei nostri valenti giovani in giro per il mondo alla ricerca di risposte adeguate alle loro aspettative professionali. E con maggiore preoccupazione e apprensione partecipiamo e assistiamo, emotivamente coinvolti, alle gravi e recenti tensioni in ambito occupazionale cittadino, che comprensibilmente turbano gli animi di tante nostre famiglie”.
Lo ha detto il rettore del Magistrato delle Contrade Emanuele Squarci nel suo saluto all’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice durante le celebrazioni in Duomo per Sant’Ansano. Oltre alle autorità del teritorio, alle comparse e ai priori delle contrade e ai cittadini sono presenti anche una delegazione di operai dello stabilimento Beko Europe di Viale Toselli ed alcuni migranti pakistani.
“Un anno fa- è l’incipit di Squarci – dissi che stiamo vivendo un momento di smarrimento nel mondo. E 365 giorni dopo la situazione non è cambiata. Dobbiamo essere consapevoli che le vicende del mondo derivano dalla somma dei comportamenti individuali”.
E prosegue: “Osserviamo con dispiacere come, sia nelle contrade che nelle città , si manifesti una sterile conflittualità che trova terreno fertile nei social media. Dobbiamo fare attenzione: la coesione delle singole comunità e il tessuto sociale, arricchiscono la nostra città , non sono affatto scontati o garantiti per sempre. Hanno bisogno di essere nutriti con comportamenti virtuosi, fattivi e non distruttivi”.
“Questa particolare realtà non costituisce un’isola felice avulsa dal mondo che ci circonda – dice ancora Squarci -. Siamo parte di un contesto nazionale e internazionale sempre più pervasivo. La consapevolezza che il futuro sia in mano ad altri non deve però deresponsabilizzarci, ma spingerci a fare meglio ciò che dipende da noi e a rispondere con compattezza agli ostacoli che avremo di fronte”.