“Non sono individui chiusi in una scatola, ma essere umani a cui dobbiamo provare a dare una seconda opportunità”, è con questa convinzione che Giuseppina Ballistreri, funzionario giuridico pedagogico (si occupa del trattamento rieducativo dei detenuti ndr.)del carcere di Santo Spirito, ha portato avanti il progetto formativo IN.SI.d.E.
L’iniziativa, che partirà a breve, è un corso rivolto a 8 persone, la metà di nazionalità straniera, della casa circondariale. I detenuti parteciperanno ad un percorso di 250 ore sulla manutenzione di impianti termoidraulici e la realizzazione di lavori edili. Successivamente è previsto uno stage di 80 ore in alcune aziende di settore della provincia. Sono incluse inoltre 10 ore di attività non formativa ed 8 ore di accompagnamento, utili a sostenere il reingresso nella società e nel mondo del lavoro dei detenuti. Tutto finirà con un esame per il rilascio di 2 certificazioni di competenze agli allievi che concluderanno positivamente il corso.
IN.SI.d.E. si pone l’obiettivo di agevolare l’inserimento/reinserimento lavorativo di detenuti, non lontani dalla dimissione, per i quali risulta determinante l’acquisizione di abilità spendibili sul mercato del lavoro.
“Il carcere può dare gli strumenti per ripartire e con gli strumenti giusti tutti possono rimettersi in gioco”, commenta Ballistreri che aggiunge “Santo Spirito è molto piccolo, ma nel corso della sua storia ha raggiunto tanti obiettivi che si era posto. Molto è dovuto al Sergio La Montagna (il direttore della struttura ndr.). Se non fosse per lui forse non saremmo qui, è una persona illuminata”.
Il corso è totalmente gratuito e si finanzia con le risorse del bando POR FSE Toscana 2014-2020. Toscana Formazione ha presentato il progetto, con l’aiuto dell’istituto Caselli “attuatore dell’iniziativa”. A sostenere la realizzazione di IN.SI.d.E. ci sono stati anche il comune, l’università di Siena e le associazioni di volontariato operanti all’interno di Santo Spirito.
“Ho trovato un collaboratore eccezionale come il dottor Simone Tiezzi – prosegue Ballistreri-. L’Iter burocratico è stato abbastanza veloce. Adesso dobbiamo organizzarci con l’emergenza sanitaria in corso. La prima parte teorica comunque la svolgeremo interamente on- line”. Ballistreri continua: “Per il nostro stage abbiamo avuto un grande appoggio del territorio: la collaborazione con le aziende, tra pubblico e privato, ha portato a questo grande obiettivo”.
MC
Foto – Alessio Duranti