Santo Spirito si apre alle contrade: solidarietà, musica e teatro sono protagonisti con “ArtinPalio”

L’intuizione è arrivata ad un’agente di polizia penitenziaria contradaiola dell’Oca e membro della commissione solidarietà del rione di Fontebranda: aprire il carcere di Santo Spirito a Siena attraverso il mondo dello spettacolo.

Ed è su questa trama che si è sviluppato “ArtinPalio”, progetto che vede coinvolti i detenuti della casa di reclusione, le scuole superiori e le diciassette consorelle.

Da domani e per otto mesi gruppi di contradaioli potranno assistere al “Santospiritosciò”, un’opera in continua evoluzione messa in scena da due gruppi nati da “Liberi dentro” e “i Cella musica”,  laboratori teatrali e musicali fatti nel carcere con la collaborazione di La Lut.

Per i detenuti è l’occasione per mostrare alla società il loro volto migliore, mostrando abilità inattese. A loro si affiancheranno anche le studentesse del Monna Agnese che daranno supporto durante le prove. “Cavalli di battaglia” è il nome della pièce dove protagonista sarà la tradizione artistica italiana, da Boccaccio fino ad arrivare alla televisione.

“Diamo un importante sostegno a chi vive un periodo difficile, credo sia un fattore positivo per queste persone”, le parole di Benedetta Mocenni, onorando della contrada della Selva e referente per le Commissioni solidarietà all’interno del Magistrato delle Contrade.

“ArtinPalio” è stato finanziato con le risorse del bando Community Hub di Fondazione Monte dei Paschi. Sono settemila gli euro destinati all’iniziativa.

“Questa è la testimonianza che non sono solo i soldi ma anche la capacità di fare squadra da parte di soggetti, che sono distanti nella vita ordinaria, a portare ad avere risultati”: è l’osservazione del presidente di Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi.

La collaborazione tra Santo Spirito e mondo delle contrade tra l’altro non finisce qui visto che un detenuto frequenta attivamente la “Città dei mestieri”, quel percorso intercontradaiolo che intende valorizzare il patrimonio dell’artigianato artistico del Comune.

“Santo Spirito intende integrarsi con la città e con la rete delle contrade – ha detto l’educatrice del carcere Maria Josè Massafrà -, i detenuti conoscono i rumori e i suoni della Festa ma non sanno cosa sia il Palio. Ecco perché abbiamo attivato i percorsi per far conoscere questo territorio”.

I primi esperimenti, veri e propri ‘eventi zero’, con il teatro erano stati realizzati in primavera per Oca e Torre. A novembre un primo appuntamento fu organizzato per Nicchio e Bruco. Domani toccherà a Tartuca ed Onda e poi il programma si strutturerà in questa prima parte del 2024. Quaranta le persone ospitate nel teatro del carcere a spettacolo.

MC