“Abbiamo una grande tradizione farmaceutica e qui ci sono aziende che operano nel settore e due produttori di macchine farmaceutiche. Perché non mettiamo insieme le nostre forze per vincere la sfida del covid e non creiamo una rete per avere posti di lavoro e opportunità?” .
È l’appello di Vadi Vigni, direttore commerciale di Galenica Senese, che tiene banco e detta i tempi dell’incontro “Scienza, ricerca e innovazione: il ruolo delle imprese” che ha visto intervenire, al Festival della Salute, alcuni dei più importanti addetti ai lavori locali nel campo delle scienze della vita. Alla tavola rotonda odierna hanno parlato anche: Anna Prugnola, global medical education and capabilities Lead GSK Vaccini, Emanuele Montomoli, Cso di Vismederi, Massimiliano Boggetti, presidente nazionale Confindustria dispositivi medici, Andrea Paolini, direttore Toscana Life Sciences.
Proprio Paolini, dg dell’incubatore che raccoglie le realtà attive nel campo delle biotecnologie è il primo ad accogliere le parole di Vigni: “Lo sforzo da fare è quello di creare una rete che possa porre in essere istanze che non siano solo la somma delle singole richieste delle imprese ma fare emergere esigenze di sistema su cui si possa lavorare insieme perché ci sia una risposta a caduta per tutti. Cerchiamo di essere facilitatori di sistema, per creare partnership tra le imprese locali ma non solo. Il nostro è un settore dove la competitività anche a livello internazionale, è altissima. Dobbiamo sempre alzare l’asticella e proporsi come un’eccellenza. La cosa più importante è farsi trovare pronti e noi lo abbiamo fatto”.
Traccia le linee di questo ipotetico progetto Massimilano Boggetti, ad di Diesse, che però ricorda che, per fare sistema, bisogna fare un salto di qualità: “questo territorio deve capire come attrarre risorse e porsi anche delle domande” perché “non esiste più una grande Banca che fa da sostegno”. Per Boggetti Siena è una realtà “capace di prendere risorse di grande valore” nell’ambito delle scienze della vita ma manca la medesima attrattività anche in altri settori: “acquisiamo competenze nelle biotecnologie ma non nel lato del marketing -evidenzia-. C’è poi ancora molto da fare perché ci mancano ancora le infrastrutture. Ritengo che il territorio senese abbia una grande opportunità, ma deve creare le condizioni affinché grandi imprese ed investitori lo scelgano a discapito di altre zone. Attrarre investitori non è una cosa banale, è fondamentale fare sistema tra aziende specializzate e creare cooperazione”.
Ad Anna Prugnola ed Emanuele Montomoli è toccato invece affrontare l’argomento della collaborazione tra piccole e grandi aziende per arrivare a produrre farmaci. “Siamo una realtà che fa studi clinici per fare permettere alle multinazionali di mettere sul mercato i loro prodotti- ha detto il cso di Vismederi-. La nostra è una vita da mediano: non faremo il goal del secolo ma serviamo alla causa. Nel tempo ci siamo comunque consolidati e abbiamo creato posti di lavoro”. Montomoli ha poi ribadito il rapporto che ha avuto Vismederi con Pfizer-Biontech: Si sono messe insieme, hanno fatto una joint venture ed hanno sviluppato un vaccino anti-covid. Noi abbiamo valutato l’efficacia clinica ed abbiamo scritto il report per l’autorità regolatorie Fda ed Ema”.
Durante la pandemia “si è rafforzata la collaborazione tra piccoli e grandi”, esordisce così Prugnola che aggiunge: “ci sono state tante componenti che ci hanno permesso di arrivare rapidamente ai farmaci. Da un lato c’è stata l’agilità delle piccole realtà, dall’altra la solidità delle nostre strutture perché alle start-up mancano le spalle larghe e non riuscirebbero ad arrivare in fondo al prodotto”.
MC