Il Consiglio Comunale approva la delibera che dà mandato al Sindaco di prendere scelte strategiche sul destino di Enoteca Italiana. Valentini: “Necessario liberarla dal fardello dei debiti insostenibili, salvando marchio e posti di lavoro”
“Decisione dolorosa per tutti noi, ma necessaria. Non è la fine, ma l’unica possibilità di un nuovo inizio per l’Enoteca Italiana”. Con queste parole il Sindaco Bruno Valentini commenta la delibera approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale dal titolo “Enoteca Italiana – Ente mostra mercato nazionale dei vini a D.O.C.G. e di pregio – Assemblea Straordinaria – Indirizzi operativi”.
Con 17 voti a favore, 11 contrari e nessun astenuto il Consiglio Comunale di Siena ha deliberato di “dare mandato al Sindaco o suo delegato in occasione della prossima Assemblea Straordinaria dell’Enoteca Italiana – recita la delibera – di prendere decisioni in merito alle scelte strategiche, relative ad Enoteca Italiana, autorizzandone lo scioglimento […] mediante l’avvio di procedure che salvaguardino per quanto possibile la storia, il marchio, l’attività di un Ente di grande tradizione e considerino con la massima attenzione la tutela, in primis occupazionale, degli attuali addetti”. Analoga delibera è stata approvata ieri dal Consiglio Provinciale per quanto riguarda la Provincia di Siena, altro socio di Enoteca Italiana.
“Per dare un futuro ad Enoteca Italiana dobbiamo liberarla dal fardello di debiti insostenibili. Lo scioglimento dell’Enoteca è un atto reso obbligatorio dalla valutazione dei revisori dell’ente che non rilevano la possibilità di continuità aziendale. Inoltre i sindaci revisori del Comune hanno valutato come inopportuna ogni contribuzione in favore di un’Ente che non ha prospettive. Abbiamo fatto di tutto per evitare di arrivare a questo punto, ma il futuro dell’Enoteca non può passare da un ulteriore versamento di risorse pubbliche, solo a copertura di perdite e senza piani industriali credibili” spiega il primo cittadino.
“Nel tempo abbiamo assistito ad un progressivo disimpegno di molti soci ed alla presa di distanza dei Consorzi del Vino – prosegue Valentini – che hanno intrapreso percorsi autonomi e distinti, legittimi ma che hanno prosciugato il perimetro di attività di promozione possibile di Enoteca. Il Comune di Siena è rimasto fedelmente uno dei pochi enti a garantire contributi. Si tratta quindi di un passaggio doloroso ma necessario per poter programmare un futuro di Enoteca e dei suoi dipendenti, al quale dovrà partecipare anche il tessuto imprenditoriale senese, in particolare quello agroalimentare. Camera di Commercio, Regione Toscana e altre istituzioni possono partner fondamentali per il rilancio, che non potrà prescindere dalla salvaguardia dei lavoratori. Nessuna scelta differente è possibile, è il tempo della responsabilità e di uno sguardo non nostalgico rivolto al futuro”.
“Le potenzialità per il rilancio dell’Enoteca ci sono – aggiunge Valentini – ma a condizione che il mondo del vino senese e toscano ed i referenti istituzionali principali, come l’Assessorato regionale all’agricoltura ed il Ministero competente, ci diano una mano. Il Comune di Siena è solo uno dei soci di Enoteca, ma è disponibile a investire energie e risorse, come del resto ha fatto negli ultimi anni pressoché da solo insieme alla costante attenzione della Regione”.
“La crisi di Enoteca Italiana dura da molti anni, siamo chiamati ora ad un atto di realismo, per salvare marchio e posti di lavoro. Molti, tra i quali alcuni consiglieri, confondono l’Enoteca con la Fortezza, ma non è così. A volte nella storia bisogna avere il coraggio di compiere scelte difficili ma inevitabili per il futuro. Noi siamo il cambiamento, non la continuità con il passato. Con la decisione di oggi si volta pagina, Siena ha tutte le possibilità per scrivere una storia nuova” conclude il Sindaco di Siena.