È scomparso il professore Pietro Omodeo, biologo evoluzionista riconosciuto a livello internazionale, docente dell’Università di Siena dal 1949 al 1960, assessore provinciale alla cultura dal 1951 al 1955 e consigliere comunale dal 1956 al 1960. Da Sandro Pertini nel 1979 ricevette la medaglia d’oro di Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte.
Nato a Cefalù nel 1919 e laureato alla Normale di Pisa, dopo la prigionia in Egitto – durante il secondo conflitto mondiale – Omodeo iniziò la carriera accademica di biologo e zoologo alla Stazione zoologica di Napoli. Poi ci furono gli anni senesi in cui, come detto, ricoprì sia incarichi dentro l’ateneo che amministrativi. Quindi la carriera accademica lo portò a Padova e Roma. Ed infine il ritorno a Siena con la collaborazione nell’ambito della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e all’Accademia dei Fisiocritici.
“Mise a disposizione dei ricercatori e delle ricercatrici, nonché di studenti e studentesse, la sua vastissima conoscenza, il suo acume ed un amore per la ricerca che ha rappresentato un esempio per tutti e tutte”: è il messaggio di cordoglio del rettore Roberto Di Pietra. “Autore di moltissime pubblicazioni scientifiche sulla biologia e sulla tassonomia dei lombrichi e prolifico autore di libri sulla storia della scienza e della biologia, con Pietro Omodeo ci lascia uno dei giganti della zoologia italiana e uno dei principali artefici della diffusione della biologia evoluzionistica nel nostro Paese”, continua.
L’ultimo saluto a Pietro Omodeo sarà dato domani fra le 14 e le 17 alla sala del commiato al cimitero del Laterino di Siena.
“Omodeo – dice il presidente dell’Accademia dei Fisiocritici Giuseppe Manganelli – ha sempre partecipato attivamente ai lavori dell’Accademia, con interventi e comunicazioni scientifiche fino alla presentazione dei suoi libri su Amerigo Vespucci nel 2013 e nel 2017 e della riedizione del suo volume “Creazionismo ed evoluzionismo” addirittura nel novembre 2022, ancora in piena attività. Noi fisiocritici abbiamo ancora vivo nel cuore il ricordo della giornata di festa organizzata insieme all’Università di Siena e a Res Viva per i suoi cento anni quando allievi, colleghi e amici accorsero da tutta Italia a portare la loro testimonianza di affetto e riconoscenza”.