Arrestati e posti ai domiciliari due tifosi del Livorno a seguito dei disordini avvenuti domenica a Siena dopo il derby tra la Robur e la squadra amaranto.
Gli ultras labronici, viene spiegato, sono stati arrestati in flagranza differita, istituto giuridico che, sulla base di documentazione video-fotografica o di altri evidenti elementi indiziari, permette di considerare in stato di flagranza l’autore di un reato per il tempo necessario alla sua identificazione, entro un limite di 48 ore.
Le misure sono scattate a seguito dell’avvio delle indagini della Digos di Siena e con la collaborazione della Digos di Livorno e del commissariato di Montecatini.
Ai tifosi sono contestati i reati di devastazione “per aver presumibilmente preso parte attiva ad episodi di violenza su persone o cose in occasione di manifestazioni sportive, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, reati aggravati dall’aver commesso i fatti a causa di manifestazioni sportive, contravvenendo al divieto del travisamento del volto ed in concorso”, si legge in una nota.
Durante la perquisizione nelle loro case “sono stati rinvenuti gli indumenti presumibilmente indossati al momento dei fatti”. Nell’attesa dell’udienza di convalida sono stati posti appunto ai domiciliari dall’autorità giudiziaria.
Oggi, a seguito delle valutazioni della Divisione polizia anticrimine, il questore Ugo Angeloni ha anche emanato provvedimenti in corso di notifica che prevedono il divieto di ritorno in provincia di Siena per quattro anni ed il conseguente Daspo per i due.
“Sono in corso ulteriori indagini per l’identificazione degli altri tifosi livornesi presunti corresponsabili degli scontri”, spiega la Questura.
La scorsa domenica le forze dell’ordine in servizio sono state aggredite da quaranta ultras livornesi. I fatti sono accaduti in prossimità del parcheggio esterno dello stadio riservato alla tifoseria ospite.
Contro il servizio d’ordine sono state lanciate bottiglie di vetro, cartelli della segnaletica e transenne. Sei gli agenti feriti, tra cui un dirigente, con prognosi dai sette e dieci giorni.