“L’invito che ci sentiamo di fare al sindaco è che si faccia carico dei problemi e trovi le soluzioni concordate”. Con una lunga riflessione, pubblicata sul suo sito (qui il link), Pierluigi Piccini, consigliere di Per Siena, interviene nuovamente sulla querelle tra il Comune di Siena e il Conservatorio Franci.
L’Istituto Franci però serve solo come parte di un ragionamento più ampio che inizia con una domanda ed una conseguente risposta: “È possibile definire Siena città della musica? Direi di sì grazie alle sue istituzioni”. Dice Piccini ricordando poi quanto sono importanti la Chigiana, il Franci e il Siena Jazz (lo scorso consiglio comunale avrebbe dovuto votare un modifica allo statuto ndr.) che “esercitano una forte attrazione con un potenziale ancora tutto da scoprire. Formazione che libera redditività positiva fatta di permanenze lunghe, di affitti, di uso continuato di servizi dalla ristorazione al commercio, insomma quello di cui la città ha bisogno”.
Se la Chigiana “vive di vita propria grazie anche al tipo di finanziamenti di cui beneficia che la rendono in qualche modo autonoma”, come osserva Piccini, le altre due istituzioni “dipendono e non solo, dal Comune di Siena”. Per il Franci “tutto è messo in forse, con il rischio che il Ministero si ritiri dopo la presa di posizione della maggioranza comunale con la quale non intende più onorare gli impegni assunti nel 2019” anche se il sindaco Luigi de Mossi, osserva Piccini, “potrebbe rinunciare anche al riconoscimento universitario e riprendere il cammino di un istituto musicale del Comune, ma dovrebbe trovare nuovi locali e un compenso annuo di un milione e seicentomila euro, cosa impossibile”.
Per il Siena Jazz invece il Comune “ha deciso di rivedere lo statuto che vede fra i soci oltre a lui la parte jazzistica dell’Accademia Nazionale e la Provincia di Siena”. Per Piccini è una decisione che “ha come obiettivo di ottenere un riconoscimento maggiore dovuto, in questo caso alla quantità di finanziamenti che eroga-spiega-. Le modifiche apportate allo statuto in una delibera nell’ultimo consiglio comunale sono state ritirate, momentaneamente, per ulteriori verifiche. Ciò è un bene! Con una raccomandazione, però: che le verifiche che verranno fatte tengano conto dei passaggi legislativi indispensabili al fine del riconoscimento statale. Si potrebbe correre il rischio come città di perdere l’alta formazione e con essa l’attrazione che l’Accademia oggi esercita a livello nazionale e internazionale”.
Nella chiosa il consigliere si rivolge nuovamente al sindaco di Siena: “La soddisfazione più grande, per un amministratore, è quando diventa punto di riferimento autorevole”.
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