Sono due giovani scienziate italiane, la bellunese Laura Pellegrini e la senese Claudia Bonfio, le autrici di una scoperta destinata a cambiare lo studio del liquido cerebrospinale.Proprio in questi giorni il loro lavoro è stato pubblicato dalla prestigiosa e autorevole rivista “Science”, che ha presentato la ricerca condotta dalle due studiose con approcci scientifici complementari (l’articolo è disponibile al link: https://science.sciencemag.rg/content/early/2020/06/10/
Durante la ricerca laPellegrini che fornisce un modello preclinico utile per la diagnosi (precoce) di malattie neurologiche e si completa anche grazie alla collaborazione con Claudia Bonfio che mette a punto un metodo di analisi di nuovi farmaci per tali malattie.Durante la sua ricerca la Pellegrini scopre che gli organoidi di cervello possono produrre un liquido che ha caratteristiche e proprietà molto simili al liquido cerebrospinale (fino ad ora ottenibile solo attraverso dolorose punture lombari), e mette a punto un nuovo metodo per valutarne la composizione e ottimizzarne la produzione.
Partendo da queste osservazioni, la Bonfio studia la capacità di questo modello di assorbire e accumulare farmaci, quindi potenzialmente contribuendo allo sviluppo di nuove terapie mirate contro le principali malattie neurologiche.Il progetto di ricerca, condotto nel laboratorio della dottoressa Madeline Lancaster al Laboratory of Molecular Biology (LMB) del Medical Research Council di Cambridge e pubblicato dalla rivista “Science”, è frutto di un’amicizia e di una collaborazione tutta italiana.
Claudia e Laura si incontrano proprio a Cambridge durante una degustazione di vini italiani: tra loro nasce una profonda stima professionale e si ritrovano spesso a parlare dei loro progetti nella caffetteria del LMB, durante la pausa caffè. È durante uno di questi incontri che nasce l’idea di poter mettere insieme la biologia e la chimica, due mondi di ricerca che difficilmente si sposano.
Così Laura propone a Claudia di collaborare al suo progetto, nella convinzione di dare completezza alla ricerca: l’intuizione è giusta e il risultato arriva.
Dopo la pubblicazione sulla rivista “Science” che sigla la conclusione del progetto di ricerca, Claudia e Laura continuano a collaborare e sono pronte a affrontare nuove sfide scientifiche.
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