Due date sono segnate con il bollino rosso: la prima è quella di venerdì 14 gennaio, la seconda è quella del 14 febbraio.
Domani si concluderà la seconda fase della consultazione pubblica nell’ambito del percorso di localizzazione del sito nel quale realizzare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco tecnologico. L’iter però prevede un ulteriore periodo di discussione della durata di un mese: il 14 febbraio quindi dovrebbero uscire i nomi delle aree ufficialmente idonee. Il varo della Carta nazionale, da parte della Sogin, è sempre più vicino e con esso anche la decisione del Governo. Dopo la pubblicazione della Cnai, lo ricordiamo, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento.
Trequanda e Pienza attendono di conoscere il proprio destino. Nei loro comuni infatti è stata individuata, un anno fa, un’area potenzialmente idonea ad essere la ‘casa’ di un sito che ospiterà 95mila metri cubi di materiale e sorgerà in un’area di 150 ettari.
“Non finiremo in quella lista”, ne è convinto il sindaco di Trequanda Andrea Francini che, sebbene ricopra questa carica da qualche mese, si trova a gestire la “patata bollente” della possibile creazione di un deposito di scorie nucleari compreso in una zona tra il suo Comune e quello di Pienza, come fece anche il suo predecessore Roberto Machetti. “Abbiamo ancora tempo per presentare nuove osservazioni – afferma- .Sono convinto che abbiamo lavorato con puntualità e professionalità: abbiamo confutato tutti gli elementi tecnici, culturali e paesaggistici portando alcuni punti che non erano stati presi in considerazione”.
Francini sta parlando del lavoro svolto durante il Seminario nazionale della Sogin che si è tenuto in autunno. La sessione è durata oltre due mesi e si è articolata in 9 incontri. Oltre alle sedute plenarie di apertura(tenutasi a settembre) e chiusura (che si è tenuta oggi) si sono svolte sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte dalla Cnapi: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna. Sogin ha discusso le osservazioni arrivate da questi territori, tra cui appunto quelle di questa zona compresa tra Val d’Orcia e Val di Chiana
MC
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