Non si fermano le reazioni della politica in merito la relazione tecnica predisposta dalla Sogin, che ha individuato tra le aree idonee alla realizzazione del deposito unico nazionale anche una zona tra i comuni senesi di Pienza e Trequanda.
Da Roma arrivano le parole dell’onorevole senese Susanna Cenni del Pd. “Non vedo alcun rischio per il nostro territorio”, si legge in un comunicato della parlamentare. “Aree patrimonio Unesco, con vincoli paesaggistici, urbanistici, con viabilità come quella che riguarda la Valdorcia e buona parte delle aree interne del nostro territorio non potranno mai ospitare un deposito per i rifiuti nucleari che devono rientrare nel nostro Paese”, continua Cenni che poi aggiunge “sono certa che il Governo escluderà, entrando nel merito delle varie ipotesi, tutte le realtà ad alto pregio ambientale, paesaggistico, rurale e coinvolgendo le amministrazioni comunali e regionali”.
Da Firenze il vicepresidente del consiglio regionale e capogruppo di Italia Viva Stefano Scaramelli rende noto che il suo partito ha raccolto mille firme in 12 ore contro il deposito di scorie a Pienza-Trequanda e Campagnatico. Lo stesso Scaramelli ha fatto sapere “depositato la mozione che chiede alla Regione di attivarsi nei confronti del Governo per tutelare lo sviluppo sostenibile, culturale e paesaggistico della Toscana, bloccando l’arrivo del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani in Valdorcia e in Maremma”, come si legge in una nota.
“L’individuazione di queste aree è uno schiaffo – commenta Scaramelli – alla vocazione turistica, alle produzioni agroalimentari, alla storia e alla morfologia del nostro territorio. Per non parlare dei criteri, assolutamente aggredibili, adottati per l’individuazione dei siti”.
A livello locale sono invece intervenuti Forza Italia Siena che, nel dichiarare la propria opposizione al sito di stoccaggio, “chiede che la Regione e gli enti locali interessati si impegnino per scongiurare che la Val d’Orcia, patrimonio dell’umanità, diventi sede di stoccaggio di scorie radioattive”. Infine per Potere al Popolo! Siena occorre “trovare una soluzione per stoccare le scorie (ad esempio quelle risultanti da attività in campo medico) all’interno di micro siti realmente idonei e sicuri, in termini di impatto ambientale e sociale. E porsi il tema di superamento tecnologico, ove possibile, dell’uso di materiali radioattivi vista la comprovata insostenibilità in tutte le fasi del loro ciclo di vita”.