Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Pienza e Trequanda.
Dieci territori, membri dell’Unione comunale della Val di Chiana, si uniscono per ribadire il no al deposito unico nazionale di scorie radioattive in una campagna di sensibilizzazione. Insieme a loro ci sono le associazioni, da sempre in prima linea contro quanto è contenuto nella Cnapi.”“Questa campagna sul ‘No al deposito unico nazionale di scorie radioattive!’ è necessaria per mantenere alta l’attenzione perché ancora il risultato dell’esclusione del sito di Trequanda non è acquisito in modo definitivo”, afferma Roberto Machetti, sindaco di Trequanda e presidente dell’Unione dei comuni Valdichiana Senese .
Nei comuni chianini sono stati distribuiti manifesti e locandine dove si evidenziano i motivi del “no” al deposito di scorie nel territorio di Trequanda che “oltre a distruggere l’area sotto il profilo ambientale, paesaggistico e agro-alimentare, distruggerebbe definitivamente il comparto turistico di tutta un’area, ben più vasta, del senese ma della Toscana tutta nella sua immagine complessiva, con ricadute nell’economia di lungo periodo”, si legge in un comunicato.
Il messaggio – “Il territorio scelto è tra i 10 Paesaggi rurali storici italiani riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura. Se non ci opporremo, una colata di calcestruzzo coprirà 150 dei 178 ettari individuati nel nostro ‘paradiso’ che abbiamo mantenuto integro per secoli. Dove. Nel comune di Trequanda, sul limitare della Val d’Orcia e della Città di Pienza, entrambe patrimonio Unesco. Nonostante ciò, la zona è stata inserita tra le 23 aree più idonee a tale destinazione, fra 67 siti potenziali individuati sul territorio nazionale”. Questi i motivi del “no” evidenziati, sinteticamente, nella campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i cittadini. Il testo prosegue: “Il deposito nazionale di rifiuti radioattivi verrebbe ‘incastrato’ a forza tra le colline di Pienza e di Trequanda, a pochi chilometri in linea d’aria da Montepulciano e da Montalcino. Lo scempio. Il sito unico di stoccaggio nazionale di rifiuti radioattivi arrecherebbe un danno perenne ad una delle terre più conosciute al mondo per la sua bellezza e unicità: un gioiello di armonia in cui si incontrano arte, storia, natura e sapiente lavoro dell’uomo che, con una scelta scellerata, rischia di essere distrutto per sempre. Un intervento che violenterebbe il territorio incrementando irresponsabilmente il traffico di mezzi pesanti e pericolosi, stravolgendo irrimediabilmente la viabilità della zona”.