“Le Ooss ospedaliere e universitarie dell’Aou Senese esprimono preoccupazione per la notizia della mancata aggiudicazione del terreno antistante l’ospedale nell’asta del 27 ottobre”. Si apre così la nota diffusa in mattinata da Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Cimo, Cisl Medici, Uil medici, Cgil medici, Cnu e Cosau. I sindacati sono voluti intervenire dopo l’esito dell’asta che mette a serio pericolo il futuro delle Scotte di Siena ed il suo ampliamento.
“L’acquisizione di tale terreno rappresenta un elemento essenziale nello sviluppo del master plan aziendale per la ristrutturazione e l’ammodernamento dell’ospedale – si legge ancora -. Già nel 2021 l’azienda aveva redatto e sottoscritto con comune e università un progetto per l’impiego, con finalità di pubblica utilità, del terreno in oggetto. Sulla proprietà del terreno vigeva una procedura fallimentare per cui l’azienda aveva avanzato al curatore fallimentare una proposta irrevocabile di acquisto del terreno per superiore interesse pubblico. Tale superficie, essendo protetta da vincolo paesaggistico, ha un valore commerciale relativo per un privato ma risulta determinante per l’area cantiere del nuovo lotto ospedaliero, per la creazione di parcheggi per dipendenti e per migliorare l’accessibilità dei cittadini ai servizi. Nel progetto dell’azienda, l’area, attualmente in stato di abbandono, dovrebbe essere riqualificata con risistemazione di aree verdi fruibili per pazienti e dipendenti e resa funzionale con creazione di percorsi di accesso per il Pronto soccorso. Il mancato acquisto di questo terreno costituisce anche un problema per la messa in opera del nuovo lotto ospedaliero (“lotto volano”) per le difficoltà nell’allestimento dell’area cantiere e ciò fa temere seri ritardi nel progetto di ristrutturazione”.
“La creazione di un nuovo lotto e l’adeguamento a nuovi criteri antisismici e di risparmio energetico, costituisce un elemento cardine per il futuro di questo ospedale, al fine di garantire un’assistenza più qualificata al cittadino e migliori condizioni di lavoro per dipendenti e operatori – prosegue la nota -. Altro elemento di preoccupazione è che un rinvio in questa fase comporterebbe il rischio di perdere l’accesso ai fondi del Pnrr che, come ben noto, rappresentano una occasione unica di investimento e sviluppo ma con scadenze a breve termine. Questa notizia fa temere, dopo anni di attesa, una ulteriore proroga di un progetto strategico per la sanità regionale e di rilancio per l’intera città. Viene da chiedersi come sia possibile non riuscire a tutelare l’interesse pubblico in una vicenda che finisce per essere l’ennesimo paradigma della difficoltà di questo paese di avere visione del futuro. Durante l’asta si è assistito ad un rialzo dell’offerta, da parte una società che opera nel settore immobiliare, che avrebbe portato ad un esborso di soldi pubblici quasi 3 volte il valore stabilito dal perito del tribunale, al punto da far ritirare l’offerta dell’azienda ospedaliera”.
“In un periodo in cui si pagano ancora le difficoltà gestionali e l’incremento della spesa sanitaria per la pandemia, in un paese in cui vigono tetti di spesa per il contenimento dei costi, appare illogico non riuscire a tutelare il bene di tutti – concludono i sindacati -. Le Ooss si appellano alle Istituzioni locali e regionali affinché intervengano con tutti gli strumenti possibili e nelle sedi opportune, per evitare che tale vicenda rappresenti un elemento ostativo al piano di sviluppo previsto e ribadiscono la priorità dell’interesse pubblico”.