“La fase che stiamo vivendo è difficile per tutti, la fortuna è quella di lavorare vicino alla vita”, così Filiberto Maria Severi responsabile Uosa diagnosi prenatale e ostetricia dell’Aou senese che ha fatto il punto sulle nascite nel 2020 all’ospedale di Siena: “Dovremo arrivare a 1000-1010 parti, 40 bambini in meno rispetto allo scorso anno – spiega-. La maggior parte delle neo mamme viene dall’alto Lazio, dall’Umbria e dalla bassa Toscana, la loro età media è di 35 anni con un aumento dei parti fatti da donne over 45”. La flessione delle nascite comunque dipende da molte cose, che non sono legate solamente alla pandemia. Nell’anno del covid, Severi ha affermato che “la donna in gravidanza appare come ‘protetta’ dal virus: tra loro c’è una negativizzazione precoce ed un’aggressione inferiore rispetto a quelle che sono le nostre paure. I bambini nati da donne positive sono comunque tutti negativi. Paradossalmente è più complicato gestire un parto con qualcuno che ha un’infezione da H1N1 che un covid-positivo”. Quest’anno però “non possiamo incontrarci con i bambini nati a Siena o con chi a fatto ricorso alla nostra azienda ospedaliera perché aveva un problema fetale- dice-. Era la nostra festa, un modo per ringraziare chi c’era stato vicino con gioia e allegria. Purtroppo il virus ci ha privato dell’affetto e dell’affettività”.