“Entro la prima quindicina di luglio garantiremo i tempi d’attesa straordinari che avevamo prima dell’emergenza, saremo uno dei primi ospedali d’Italia a riprendere a pieno ritmo“. Superata la fase più difficile dell’emergenza per il direttore generale dell’Aou senese Valtere Giovannini è tempo di fare i primi bilanci. “Se fossi stato colpito dal coronavirus anche io avrei avuto paura, non della malattia ma di lasciare da soli i miei colleghi”, questa la riflessione a caldo dopo quasi tre mesi di lotta con un nemico invisibile ed esternamente pericoloso.
Ottanta sono stati gli ospiti della bolla covid allestita nel Dea dell’ospedale, ” un numero che è il doppio della capienza dei pazienti seguiti nei reparti di medicina interna”, prosegue Giovannini che aggiunge “la bolla contro il Sars-Cov2 è il patrimonio che resterà per Siena e per l’Area Vasta. Un investimento straordinario per il policlinico che permetterà di affrontare la grande sfida delle malattie infettive”. Poi un’ulteriore promessa: “Tante persone non sono venute in nosocomio, nonostante avessero degli interventi, per paura di contagiarsi e morire da soli”, spiega Giovannini annunciando che “per i pazienti covid, la struttura si è presa l’impegno di fare accedere anche i loro cari, con le dovute attrezzature, per averli accanto . Non moriranno da soli”
Lo sforzo fa sapere Giovannini è stato immenso , “ma l’ospedale ha costruito per il futuro – dice- e tutto il personale ha fatto l’impossibile”. Un grande sacrificio di quello che il dg delle Scotte chiama “un corpo unico”, un sacrificio che ha portato i medici e gli infermieri senesi ad essere – la redazione di Siena News lo propose al sindaco durante una videoconferenza- tra quelli che potrebbero ricevere il Mangia d’Oro di quest’anno, “E’un gesto di un’intera città che ci commuove ed è il segno che Siena ci è stata vicina – così commenta Giovannini”.
Di seguito la video intervista completa