Dopo anni di sperimentazione la Toscana è una delle prime regioni che rende disponibile lo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale. Questo è stato reso possibile grazie ad una delibera di giunta dello scorso agosto.
Ad aderire alla sperimentazione, partita dopo la firma di un protocollo d’intesa con Regione Lazio, sono stati tutti i punti nascita toscani, tra cui ovviamente anche quello delle Scotte. Il progetto pilota è stato supportato da finanziamenti privati e dall’Associazione famiglie sma ed è stato necessario richiedere l’adesione delle famiglie con un consenso informato. Ottima la partecipazione al progetto, pari al 92,57% con oltre 28mila neonati che sono stati sottoposti a screening. Il progetto pilota si concluderà il 4 settembre mentre dal giorno dopo gli screening sma saranno integrati nel pannello degli screening regionale e continueranno a essere processati in una prima fase a Roma, per dare continuità a questo importante intervento in attesa del perfezionamento degli assetti organizzativi, che saranno garantiti dal Meyer di Firenze.
“Ancora una volta la Toscana ha avuto un ruolo pionieristico nel campo della medicina preventiva neonatale – commenta il presidente Eugenio Giani -. L’attività di screening neonatale nella nostra Regione rappresenta da sempre un importante strumento di medicina preventiva e la Toscana è stata la prima Regione a offrire lo screening neonatale per circa 40 malattie metaboliche a partire dal 2004 e, più recentemente, a seguito degli esiti di alcuni progetti pilota, ha ulteriormente esteso lo screening, unica Regione in Italia, a 3 patologie lisosomiali e alle immunodeficienze congenite severe, offrendo nuove opportunità di salute. Questo è stato possibile grazie alla lungimiranza e alle competenze di altissimo livello dei nostri professionisti”.
“E’ stato portato avanti un importante lavoro di squadra a tutela della salute dei nostri bambini. La Toscana, ancora una volta, è la prima Regione ad ampliare il ventaglio di screening per i neonati, includendo altre patologie. Diagnosticare subito possibili malattie significa poter intervenire tempestivamente per la loro cura – afferma l’assessore Bezzini -. Ci auguriamo che questa estensione sia di esempio e di stimolo a livello nazionale e che possa essere attivata anche altrove, come è accaduto nel 2004, quando la nostra Regione, prima di altre, aveva attivato gli screening per i neonati, anticipando di diversi anni la legge nazionale, che li ha poi resi obbligatori. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito con il loro lavoro e il loro supporto alla piena realizzazione del progetto pilota e all’avvio del nuovo programma”.